Condivido il grido di allarme lanciato da diverse associazioni lametine sulle condizioni del reparto di neonatologia dell’ospedale di Lamezia Terme, dove la carenza di personale e i turni a cui sono costretti i pochi medici e infermieri del reparto determina sta determinando una situazione insostenibile sotto tutti i punti di vista.
Siamo
perfettamente consapevoli che l’emergenza Covid e la campagna di vaccinazione
da un anno ormai rappresentano la priorità nell’agenda sanitaria; tuttavia è
necessario che l’attività degli altri reparti venga salvaguardata e si
intervenga laddove, come nel reparto di neonatologia, esistono condizioni di
criticità che richiedono un intervento immediato a tutela della salute della
comunità, in particolare in questo caso dei più piccoli. Come può un reparto
con il personale ormai ridotto al lumicino servire una realtà vasta come quella
di Lamezia e del suo comprensorio? A maggior ragione in un contesto di
emergenza sanitaria, come può un reparto con gravi carenze di personale
attivare interventi tempestivi come quelli richiesti verso una categoria
particolarmente fragile quale quella dei neonati? Ecco i risultati della
chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale contro la quale ci siamo
battuti negli anni scorsi, consapevoli che si trattava di una scelta che
avrebbe aperto la strada a un depotenziamento di tutti i servizi collegati alla
maternità e alla neonatologia.
L’allarme
lanciato dalle associazioni è un monito a prevenire oggi per non trovarci
malauguratamente di fronte a tragedie che si possono evitare. Il commissario
Longo e la commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro si attivino per far
fronte alle carenze del reparto di neonatologia del nostro ospedale con
soluzioni nell’immediato e procedendo all’espletamento dei concorsi già
previsti. Il tempo delle chiusure e dell’ “eterna emergenza” all’ospedale di
Lamezia deve finire. Si lavori da subito per il potenziamento e il rilancio
Rosario
Piccioni (Lamezia Bene Comune)