"Una
vergogna che la Calabria debba dolersi, ogni estate, per il mare sporco che
costituisce la prova del fallimento di chi ha avuto fino ad oggi
responsabilità di governo. Una vergogna - sostiene il consigliere regionale
Francesco Pitaro - rimarcata dalla procedura di infrazione europea che ci costa
una multa di 600 milioni di euro l'anno per le insufficienze del sistema di
depurazione di molti agglomerati urbani del nostro Paese, in maggior parte
comuni calabresi e campani. In tal senso - aggiunge Pitaro - mi pare degna di
attenzione la provocazione del sindaco di Curinga Vincenzo Serrao che,
persistendo le disdicevoli problematiche del mare, annuncia iniziative
eclatanti".
Sottolinea
Pitaro: "Ho più volte richiesto nei mesi scorsi, prevedendo ciò che
sarebbe accaduto, una seduta ad hoc del Consiglio regionale, perché la Giunta
programmasse per tempo la stagione estiva, individuando, al contempo, mezzi,
strumenti e risorse per prevenire la vergogna del mare sporco. Si è, invece,
preferito procedere con l'approvazione di numerose leggi e leggine di stampo
elettoralista, piuttosto che occuparsi dei problemi della Calabria".
Per
il consigliere regionale: "Ciò che è incredibile è che si conoscono le
cause, i problemi e in molti casi anche i responsabili, ma ogni anno si
assiste, dal Tirreno allo Ionio, al desolante spettacolo di acque tutt'altro
che cristalline e dunque alle giuste doglianze dei cittadini e allo scontento
di turisti che non torneranno più. È urgente, premesso che il mare pulito è la
condizione per ogni affidabile progettualità di sviluppo sostenibile, iniziare
ad occuparsene con serietà e rigore, chiamando ogni soggetto pubblico e privato
alle proprie responsabilità. E forse - conclude - sarebbe opportuno, vista la
necessità di salvaguardare e di mettere a valore questo bene immenso e
riflettendo sulla riorganizzazione dei Dipartimenti del governo regionale
all'insegna di una maggiore organicità e funzionalità, istituire un Assessorato
per il Mare. Almeno fin quando non saranno rimosse tutte le cause che lo
deturpano".