Si
riporta integralmente la nota del consigliere comunale Eugenio Riccio:
“Il
San Giovanni per tutti i catanzaresi è un luogo simbolo e identitario.
L’illustre professoressa Emilia Zinzi lo definiva l’acropoli della città di
Catanzaro. Quello che era il castello di Roberto il Guiscardo oggi è un
complesso monumentale polivalente dal grande valore storico e artistico tanto
da essere annoverato tra i monumenti nazionali italiani. In un’altra città il
San Giovanni sarebbe tenuto in maniera maniacale. Un vero e proprio fiore
all’occhiello. Invece a Catanzaro, in attesa dei migliaia di studenti promessi
dal Magnifico Rettore dell’UMG grazie ai corsi di Alta Formazione, le gallerie
sotterranee sono chiuse da diverso tempo, dei lavori di completamento della
terrazza non si sa nulla, l’illuminazione artistica delle mura e dell’intera
area non funziona più se non in qualche breve tratto, e la cosa grave, anzi
gravissima, che l’area della terrazza, oltre ad essere degradata e sporca,
viene utilizzata da pochi intimi per parcheggiare le proprie auto e,
probabilmente, per organizzare delle feste private. Si racconta che gli
iscritti a qualche “potente” circolo cittadino sovente banchetta e bivacca in
quello che dovrebbe essere il salotto della città. Un salotto aperto a tutti i
catanzaresi e non un circolo privato concesso, non si sa in base a quale
richiesta, a pochi personaggi della “Catanzaro male”. Tra trenini stile
veglione di Capodanno, lounge music e aperitivi il San Giovanni di notte
diventa discoteca a cielo aperto e di giorno una comoda area parcheggio. Così
gli increduli turisti che la visitano, tra una foto ricordo e un selfie, sono
costretti ad immortalare lussuose automobili e schivare bicchieri e piattini di
plastica utilizzati la sera prima per banchettare. Per questo motivo chiedo al
Sindaco e all’Assessore competente di sapere se è vero quello che ho riportato
in questa nota stampa oppure si tratta di qualche diceria, le classiche voci di
popolo. Anche se spesso “Vox Populi, vox Dei…”