Silvio Berlusconi si è spento questa mattina intorno alle 9:30 del mattino all'ospedale San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset aveva 86 anni. Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero di 45 giorni, terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e di una forma di leucemia. In mattinata, il fratello Paolo e i figli erano accorsi in ospedale, dove già si trovava Marta Fascina.
Ci lascia un grande uomo, una grande persona, un fenomeno: volontà di potenza, certo, ma anche necessità storica. Il fondatore di un'era innovativa dall'imprenditoria ad una nuova politica, con ambizioni liberiste e tratti populisti, che ha fatto scuola nel mondo e ha dominato la scena italiana per un ventennio, anche quando era all'opposizione. Quattro volte presidente del Consiglio, un personaggio che nel bene e nel male ha definito la scena politica, economica e mediatica italiana per decenni. Come imprenditore, proprietario di media, e politico, Berlusconi ha costruito un impero e ha lasciato un segno indelebile sulla storia d'Italia.
Prima di entrare in politica, Berlusconi aveva già fatto fortuna come imprenditore e magnate dei media. Dopo una serie di lavori vari, nel 1961 fondò la sua prima impresa di successo, Edilnord, una società di costruzioni. Berlusconi, con la sua naturale abilità nel fare affari, fece crescere l'azienda, portando alla realizzazione di Milano 2, un enorme complesso residenziale alla periferia di Milano. Parallelamente, Berlusconi capì l'importanza della televisione e dei media come strumenti di influenza e potere. Nel 1974 fondò la sua prima rete televisiva, Telemilano, che sarebbe diventata il nucleo del suo impero mediatico, Mediaset. Mediaset, con le sue tre reti principali, Canale 5, Italia 1 e Rete 4, rivoluzionò la televisione italiana, rompendo il monopolio della televisione di stato, RAI. Negli ultimi dieci anni della sua carriera politica, Berlusconi gestisce la lenta decadenza del suo partito. Anche se non otterrà più la rilevanza che aveva in passato, Berlusconi è rimasto fino alla morte una figura centrale della politica italiana. Berlusconi passerà definitivamente il testimone di leader del centrodestra soltanto dopo le elezioni del 2018, quando la Lega guidata da Matteo Salvini riesce per la prima volta a superare Forza Italia.
Resterà il ricordo di un uomo forte, un padre di famiglia attento, una persona carismatica, sempre rivolto ai cambiamenti come segno di evoluzione e di crescita; un padre nobile della politica, un leader che difficilmente si dimenticherà, stimato a livello nazionale ed internazionale, un amico per molti geniale per altri un fratello, per il popolo una mente come poche.
«La libertà è l'essenza dell'uomo, è l'essenza della sua mente e del suo cuore, l'essenza della sua intelligenza e dei suoi sentimenti, la libertà e ciò che sta alla base della sua capacità di amare, di creare, di fare; e l'uomo non è uomo se non è libero, perché dio l'ha voluto così e l'ha voluto libero».
Silvio Berlusconi sarà sepolto nel mausoleo costruito dall'architetto Pietro Cascella nella sua villa di Arcore, in provincia di Monza e Brianza, intanto sono iniziate le tante commemorazioni in suo ricordo.
Ciao Silvio, Forza Italia anche da lassù.
Giugno, 12 2023
Manuela Molinaro
Redazione Centro Calabria News