
Integrare il lavoro agricolo e la
produzione agroalimentare con la promozione della salute e dell'inserimento
sociale, attraverso azioni di riabilitazione, cura, educazione e formazione, a
vantaggio di soggetti vulnerabili.
È l'obiettivo sotteso alla legge in
tema di agricoltura sociale, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale,
su iniziativa e proposta dei consiglieri Gianluca Gallo, Filippo Mancuso e
Katya Gentile. Nell'articolato normativo, che si prefigge di tutelare le fasce
deboli attraverso il coinvolgimento di imprese agricole, istituzioni pubbliche,
cooperative sociali e consumatori responsabili, spicca il ruolo delle fattorie
sociali, centri di servizi in cui la coltivazione dell'orto, la cura degli
animali, il ciclo biologico e naturale possano offrire stimoli per interventi
di socializzazione, formazione e supporto all'educazione, a sostegno anche
delle finalità imprenditoriali dell'attività, messa nelle condizioni di
beneficiare di un più stretto rapporto col territorio e di nuove relazioni e
opportunità di mercato.
"La Calabria, pur basata
economicamente su un comparto agroalimentare di qualità ed in forte crescita –
commenta Gallo, anche nella sua veste di assessore regionale all'agricoltura –
presentava notevoli ritardi sotto questo particolare aspetto. Un vulnus grave,
che oggi viene sanato aprendo a scenari inediti: nelle aziende agricole
l'attività produttiva potrà essere affiancata da servizi culturali, educativi,
assistenziali, formativi e occupazionali a sostegno di soggetti svantaggiati e
a rischio di marginalizzazione i quali, a loro volta, potranno così accedere a
percorsi di riabilitazione psico-fisica, sociale e lavorativa che ne
favoriscano l'integrazione sociale, a tutto vantaggio anche delle aziende
stesse e delle aree rurali".
In particolare, attraverso la legge
di fresca adozione, che quanto agli aspetti di dettaglio sarà seguita da un
regolamento attuativo, viene istituito l'elenco regionale delle fattorie
sociali e si disciplinano, dal punto di vista amministrativo, gli adempimenti
propedeutici all'esercizio delle correlate attività, utilizzando gli immobili
ad uso abitativo già esistenti sul fondo, anche attraverso interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e
ristrutturazione, nel rispetto delle disposizioni statali e regionali e degli
strumenti urbanistici vigenti in materia edilizia e urbanistica, nonchè della
normativa in materia di superamento ed eliminazione delle barriere
architettoniche.
Ancora: le azioni di agricoltura
sociale potranno essere svolte anche all'esterno delle strutture aziendali e
dei beni fondiari nella disponibilità della fattoria sociale, nel rispetto
delle norme in materia di sicurezza e igiene, con facoltà di effettuare la
somministrazione di pasti, alimenti e bevande esclusivamente nei confronti dei destinatari
delle attivitè. Si istituisce, altresì, un osservatorio regionale, quale luogo
di confronto anche con il mondo universitario, per il monitoraggio e
l'elaborazione delle informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle
iniziative di agricoltura sociale sul territorio regionale, come ausilio alla
programmazione regionale, anche al fine di facilitare la diffusione delle buone
pratiche.
Gli interventi delineati saranno
finanziati nell'ambito dei programmi operativi dei fondi strutturali europei coerenti,
nonchè attraverso il supporto di organizzazioni professionali agricole e
dell'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura sociale calabrese.