Proprio in quest’ottica voglio ribadire che il PD aveva deliberato, già a
novembre, la candidatura di Doris Lo Moro da presentare al tavolo del
centrosinistra, prima ancora del commissariamento. È stato il Pd, con i suoi organi
regolarmente eletti in congresso, a prendere questa decisione. E oggi, molti
iscritti che in passato avevano criticato, giustamente o ingiustamente, il
metodo da noi adottato – ma non la candidatura di Lo Moro – hanno scelto, con
senso di responsabilità, di restare uniti. Ero presidente del circolo di
Lamezia all’epoca del commissariamento e sono stato commissariato insieme al
segretario Masi e ai tanti membri del direttivo che fino ad allora avevano
lavorato sodo. Più volte mi sono chiesto retoricamente perché ci avessero
commissariato. Forse per lo stesso motivo per cui i Giovani Democratici, in
maniera diversa, denunciano prepotenze interne ed esterne. È il momento della
responsabilità e dell’unità, per il bene della nostra comunità. Noi vogliamo difendere
Lamezia da interferenze esterne che non vogliono una città forte e da
personaggi interni che hanno rapidamente vestito i panni della prepotenza e
delle gelosie. Non ho più l’età per fare politica per ambizione personale, ma
ho e continuerò ad avere l’età per difendere Lamezia con tutta la mia forza
politica e imprenditoriale, con determinazione e coerenza.
Voglio concludere con le parole di Doris Lo Moro: “Non si può fermare un
treno in corsa”. Il mio auspicio è che il PD si allinei immediatamente su
questa linea e si vinca. Se ce lo fossimo scordato a questa candidatura, hanno
dato l’approvazione quasi tutti i partiti di centrosinistra e tante
associazioni con al loro interno tanti simpatizzanti del centrosinistra. Manca
solo il PD, vi sembra normale? Andiamo avanti uniti e vinceremo, cambiando le
sorti di Lamezia e lo dico anche a voi Giovani Democratici.”