Padre Benedetto: Chi prega con e nella nostra Comunità non è e non potrà essere mai scomunicato


Padre Benedetto Marani e la “Piccola Famiglia dell’Esodo” hanno ritenuto di fare delle precisazioni riguardo all’articolo di un giornale online sul passaggio all’Anglicanesimo ed a una paventata scomunica di una comunità che a Decollatura, dal niente, ha creato una struttura che non ha eguali  nella diocesi di Lamezia ed in tutta la Calabria.

Riportiamo la nota stampa di Padre Benedetto: 

Innanzitutto mi sembra doveroso far presente che il decreto inviato ai preti diocesani a me non è mai arrivato, e quindi non potevo neanche rispondere.

Poi credo necessario precisare che la chiesa Anglicana è scismatica (separata da Roma) ma non eretica, quindi non sono eretici neanche quelli che vi fanno parte.

Si scrive anche che il mio nome da anglicano è padre Benedetto, ma questo nome mi è stato dato fin dalla prima approvazione della nostra Comunità dall’Arcivescovo di Ancona mons. Festorazzi.

Ma la cosa più importante che NON è stata scritta è perché una comunità religiosa decide di passare all’Anglicanesimo. Ebbene molti non lo sanno, ma sono ben 26 anni che la nostra comunità lotta, per avere giustizia e rispetto, contro la Curia Romana, che SENZA ALCUN MOTIVO se non quello di fare piacere ad un gran maestro della Massoneria molto potente (che tra l’altro li ricatta), ha deciso di chiudere la Comunità come religiosa, non potendo chiudere l’Associazione civile che nel frattempo era stata approvata come Ente del terzo settore.

Non paghi di questo l’Arcivescovo Parisi in una lettera del 19/10/22 così scrive:

"TI INGIUNGO

  1. Di indossare da subito un vestiario conforme alla tua identità di presbitero secolare. Ti è pertanto fatto divieto di portare l’abito religioso (zucchetto compreso).
  2. Di precisare che il tuo nome è quello di battesimo, Giuseppe. Non dovrai pertanto in nessuna circostanza più presentarti come “Padre Benedetto”, né definirti monaco o eremita.
  3. Di non farti in alcun modo portavoce o espressione  della cosiddetta “Piccola famiglia dell’Esodo onlus”, né tantomeno di presentarti come come suo componente. Con essa non dovrai intrattenere alcun tipo di relazione, amicale, spirituale o istituzionale che sia.
  4. Di non celebrare il sacrificio eucaristico, sacramenti e ogni altro atto di culto nella struttura privata sita in località “Iunci” di Decollatura in cui ad oggi dimori  così come ivi di predicare esercizi spirituali o esercitare qualsiasi altro atto riconducibile al munus docendi.
  5. Di lasciare la suddetta dimora e di recarti entro 15 giorni utili dalla notifica di questo atto presso la “Casa del Clero” sita in via A. Misiani, 9 a Lamezia Terme, dove, - con un’adeguata retta mensile – potrai goder di vitto, alloggio e una Cappella interna in cui celebrare l’Eucaristia. Da tale sede non dovrai allontanarti senza il mio esplicito consenso. Tale imposizione è anche motivata dalla considerazione del tuo precario stato di salute. La vicinanza all’Ospedale di Lamezia consentirà certamente una maggiore facilità negli spostamenti per le tue cure. "

A tale ingiunzione abbiamo fatto ricorso, come lo abbiamo fatto per tutte le altre richieste, ma per l’ennesima volta prima è stato accolto e poi senza motivo respinto…

Avevo già detto a Mons. Cantafora e a Mons. Schillaci che per noi era più importante obbedire a Dio che agli uomini di Chiesa sottoposti al ricatto della Massoneria quando non erano massoni loro stessi.

Scrivete nel vostro articolo che da alcuni anni avevo avviato un progressivo distacco dalla vita ecclesiale ufficiale… veramente sono alcuni anni che sono in dialisi e questo ovviamente ha portato a non poter più operare pastoralmente se non qui in Monastero. . Capisco che in Curia non lo potevano sapere dato che il Vescovo non ha mai chiamato per sapere come stavo.

Da ultimo vorrei ricordare tre aspetti della nostra comunità:

·     -  La Comunità è stata fondata da Madre Grazia Benedetta, e non da me.

·   - Continueremo ad accogliere con gli altri componenti della Comunità, malati di mente, persone con grave minus mentale e fisico e condividere la nostra vita religiosa con loro, con un’attenzione particolare a quelle situazioni che la Chiesa Cattolica Romana esclude: separati, divorziati, risposati, omosessuali, transessuali ecc.

·    - Chi prega con e nella nostra Comunità non è scomunicato per il semplice motivo che perfino il Papa ha pregato più volte con gli Anglicani. Non parliamo poi di ecumenismo…

La Piccola Famiglia dell’Esodo

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