Lavoro precario, licenziamenti
illegittimi, sicurezza e salute sul luogo di lavoro e cittadinanza riguardano
da vicino il mondo dell’agricoltura e dell’industria alimentare. Settori in cui
lo sfruttamento è molto presente, insieme al caporalato, così come il
precariato e un fragile perimetro per sicurezza e salute, come la cronaca, purtroppo,
ci insegna.
“La Flai Cgil da sempre è impegnata
nella denuncia dello sfruttamento in agricoltura, sfruttamento che è parte di
un modello di lavoro sempre più precario e senza tutele, e che le logiche che
determinano il caporalato non si trovano solo in agricoltura ma anche nelle
filiere degli appalti di diversi settori industriali alimentari dove sono più
frequenti gli infortuni sul lavoro, evidenziando quanto sia necessario
mobilitarsi nei comparti dell’agricoltura, dell’industria alimentare e considerare
che il referendum sulla cittadinanza diventa ulteriore strumento di contrasto
allo sfruttamento e al caporalato per i lavoratori stranieri. Se consideriamo
le imprese senza terra, le finte partite Iva, il lavoro povero, che spesso
ritroviamo nelle figure a bassa professionalità, e i licenziamenti facili, si
avverte l’urgenza di rilanciare queste nostre battaglie quotidiane anche nella
campagna referendaria a sostegno dei “5 Sì””.
È quanto afferma il Segretario
Generale Flai Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Rinaldo Tedesco.
Per questi motivi la FLAI CGIL sarà
mobilitata lunedì 26 maggio davanti a tutte le Prefetture di ogni Provincia
della nostra regione e per: chiedere il pieno rispetto della Legge 199
attraverso l’insediamento delle Sezioni territoriali della Rete del lavoro
agricolo di qualità, dove mancano, e il corretto funzionamento dove sono già
insediate; denunciare la presenza di appalti al massimo ribasso e di subappalti
nei nostri settori; denunciare la presenza di lavoro sfruttato in molti
comparti dell’agroalimentare (anche nella forestazione e pesca, solo per
citarne alcuni oltre all’agricoltura e agli appalti dell’industria); chiedere
interventi su temi specifici nei territori o vertenze in atto che possano
essere collegati ai referendum.
“In particolare, nei territori di
Catanzaro e di Crotone è stato sottoscritto nelle sedi degli uffici
territoriali di Governo i Protocolli per l’istituzione delle sezioni
territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, mentre ciò, purtroppo,
non è avvenuto nella provincia di Vibo Valentia – spiega ancora Tedesco -. Uno
strumento importante che deve servire a contrastare con ancora più efficacia
lavoro nero e caporalato in agricoltura nei territori di Catanzaro, di Crotone
e di Vibo Valentia.
Informazione, sensibilizzazione e
prevenzione, non solo repressione, rappresentano le parole chiave di questi
accordi, che devono però essere considerati soprattutto come un’opportunità per
le tantissime aziende agricole che operano e creano sviluppo e occupazione
nelle provincie di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, quelle che applicano i
contratti sottoscritti dalle OO.SS. maggiormente rappresentative del settore, e
che si muovono nel solco della legalità”.
“L’obiettivo è infatti quello di far
crescere il numero di aziende iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità
che all’atto della sottoscrizione dell’accordo erano molto poche, secondo i
registri dell’Inps, a fronte di migliaia di aziende agricole attive nei
territori dell’Area Vasta – si legge ancora nella nota -. Bisogna rafforzare
questo strumento e definire con maggiore concretezza proposte finalizzate ad
introdurre meccanismi di premialità a favore delle aziende iscritte alla Rete e
con l’ausilio degli Enti Bilaterali, favorire l’incrocio tra domanda e offerta
di lavoro nel settore agricolo attraverso una maggiore collaborazione con i
Centri per l’Impiego e programmare percorsi legali e controllati per favorire,
attraverso convenzioni con gli Enti locali, alloggio e trasporto in sicurezza dei
lavoratori, con conseguente contrasto a quelle drammatiche forme di
“ghettizzazione” che, senza il rispetto della stessa dignità umana, mettono in
pericolo la stessa vita delle persone”.
“Da oggi sarà possibile incidere con
maggiore efficacia sulla promozione del lavoro agricolo di qualità in questo
importante territorio, e attuare, in sinergia con istituzioni, forze
dell’ordine, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, la parte
preventiva della fondamentale Legge 199 del 2016 sul caporalato, anche nel
prosieguo degli orientamenti stabiliti nel protocollo anti-caporalato siglato
dai Ministeri dell’Interno, Lavoro, Politiche Sociali e Anci, con l’importante
supporto delle Federazioni sindacali nazionali”, conclude Segretario Generale
Flai Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Rinaldo Tedesco.