La Consulta diocesana delle aggregazioni laicali ha organizzato un incontro tra il Vescovo di Lamezia Terme, monsignor Antonio Parisi, ed i tre candidati a sindaco, Gianpaolo Bevilacqua, Doris Lo Moro e Mario Murone
L’incontro si è aperto con l’intervento
di Alfredo Saladini, presidente della Consulta, Alfredo Saladini, che dopo aver
illustrato le finalità dell’organismo diocesano ha messo in risalto che “una buona politica non possa prescindere
dalla realizzazione di un rinnovato Patto di sostenibilità sociale tra tutte le
Istituzioni presenti sul territorio, cominciando da quello tra civitas et
ecclesia, fondato sull’ascolto, sul dialogo e sul rispetto delle reciproche
identità, autonomie e responsabilità.
Il dialogo reciproco non è né una concessione, né un’opzione, ma è ormai
una necessità imprescindibile, perché la Città è di tutti, e tutti devono
sentirsi parte attiva nella costruzione di una comunità più umana e più giusta.
A voi candidati chiediamo per la città e i cittadini, per le nuove generazioni,
non solo progetti e numeri, ma anche visione e cuore.
Il bene comune non è una formula astratta, ha bisogno di visione e di
responsabilità condivisa. È la qualità della vita dei cittadini, la dignità
delle persone fragili, la possibilità per ogni giovane di costruire un futuro,
il diritto di ogni famiglia a non sentirsi sola. È tutto ciò che la città
realizza quando si prende cura di tutti”.
Monsignor Parisi ha rimarcato che “la grandezza di una amministrazione comunale
che vuole davvero dare una prospettiva futura a questa nostra città di Lamezia
Terme si misurerà sulla incisività che avrà nella valorizzazione, protezione e
sostegno di coloro che si trovano nella loro condizione di fragilità. Se noi
questa sera possiamo uscire con la consapevolezza e la certezza che il vostro
sguardo e quello di chi, poi, siederà sulla sedia scomoda del governo di questa
città, sarà orientato in modo privilegiato, preferenziale, verso i disagiati,
voi avrete vinto la vostra battaglia personale, ma io mi auguro che la vera
battaglia finalmente possa vincerla la città di Lamezia Terme”.
Il tema dell’unità di Lamezia è stato
oggetto di un invito del Vescovo ai candidati “a pensare unitariamente la città di Lamezia. Una delle idee progettuali
è quella di fare in modo che questa idea, che è nata sul finire degli anni
Sessanta, possa oggi realmente trovare una concretezza, con un centro di
aggregazione, reale e ideale di unificazione di queste tre realtà che,
altrimenti, viaggiano da sole o comunque con molti particolarismi. La
prospettiva concreta di un unico tessuto urbano, originato dall'intreccio
dell'ordito delle tre realtà originarie, è un punto di sviluppo che penso si
possa fare anche perché il Piano regolatore prevede il baricentro della vita
cittadina tra il Comune, l'ospedale, la chiesa di San Benedetto. C’è, quindi,
la possibilità, realmente, idealmente e simbolicamente di costruire questo
centro, da ritenere come il nucleo propulsore di un progetto unico della città
di Lamezia di domani”.