Riprendiamo un post di Facebook che in
modo sintetico, ma preciso, fotografa una situazione politica che condanna la
Citta di Catanzaro, e l’intera provincia, ad un ruolo sempre più subalterno.
“Mentre
a Catanzaro si aspetta ancora la posa della prima pietra del nuovo ospedale, a
Cosenza vengono siglate convenzioni da oltre 27 milioni di euro in 15 anni per
attrarre professori universitari nella nuova facoltà di medicina. Non è solo
una questione di cifre: è una questione di visione, scelte, priorità.
Mentre il Sant’Anna Hospital chiude i battenti e la cardiochirurgia
pubblica del Renato Dulbecco – eccellenza riconosciuta a livello nazionale –
lavora con appena 14 posti letto, la Regione Calabria sceglie di non rafforzare
ciò che funziona a Catanzaro. Quei 20 posti una volta accreditati al Sant’Anna,
oggi congelati, non sono ancora stati destinati. Dove andranno?
Nel frattempo, a Cosenza si costruisce un sistema integrato
università-ospedale-regione, con investimenti strategici per formazione e
specializzazione. Scelte legittime, se non fosse che altrove si taglia, si
rinvia, si dimentica.
Catanzaro non chiede favoritismi. Chiede equilibrio. Chiede che la
Regione riconosca e valorizzi il ruolo del Capoluogo, che investa nella sanità
pubblica dove già esistono competenze e risultati, che smetta di trattare il
cuore della Calabria come se fosse una periferia di passaggio.
La domanda è semplice: può esistere una Calabria unita se la
programmazione pubblica continua a spingere in una sola direzione, lasciando il
resto indietro?”
Fonte : TERRI BOEMI, post di Facebook