La proposta di legge che istituisce
il policlinico di Cosenza e’ illegittima e anticostituzionale secondo lo stesso
settore giuridico del consiglio regionale / tallini, “ci sono ben quattro
profili di illegittimita’ e anticostituzionalita’, si fermi il “porcellum”
firmato Occhiuto e Caputo che vuole spostare il baricentro della sanità a Cosenza.”
La proposta di legge che istituisce
L’Azienda Universitario Ospedaliera di Cosenza è illegittima e
anticostituzionale. Il blitz che sta portando avanti il presidente Occhiuto per
spostare su Cosenza il centro delle attività sanitarie della Calabria è incurante
perfino del parere negativo fornito dal Settore Assistenza Giuridica del
Consiglio Regionale che ha individuato almeno quattro profili di “non
compatibilità” della proposta di legge con il quadro ordinamentale. Siamo
davanti ad una forzatura senza precedenti, ad un vero e proprio “attentato” al
Capoluogo di Regione e alle sue prerogative, un “porcellum”, rispetto al quale
ci opporremo con tutti i mezzi e tutte le armi giuridiche.
La proposta, alla luce delle
osservazioni degli esperti giuridici, non può essere nemmeno trattata
dall’assemblea. Se sarà inserita in un prossimo ordine del giorno dal
presidente Filippo Mancuso, quest’ultimo se ne assumerà tutte le responsabilità
verso l’istituzione e verso la città di Catanzaro.
La proposta di legge n. 398 recante:
“Integrazioni alla legge regionale 16 dicembre 2021, n. 33 (Razionalizzazione e
miglioramento dell’offerta assistenziale nel territorio regionale)” è firmata
dal vicepresidente del Consiglio Regionale, Pierluigi Caputo, notoriamente
braccio destro del presidente Occhiuto.
Il primo rilievo riguarda
l’interferenza della proposta con i poteri commissariali e quindi con le
finalità del piano di rientro, essendo afferente alla materia concorrente con
lo Stato di “tutela della salute pubblica”. E’ una proposta costituzionalmente
illegittima, come ben spiega il Settore Assistenza Giuridica: “ Al riguardo si
osserva preliminarmente che, come noto, la Regione è sottoposta da tempo al piano di rientro da deficit sanitario e ,
tra i compiti attribuiti al Commissario ad acta, per come previsto al punto n. 2 del decreto di nomina, rientrano
“completamento ed attuazione del piano di riorganizzazione della rete
ospedaliera, della rete di emergenza
urgenza e delle reti tempo dipendenti, in coerenza con il fabbisogno assistenziale, in attuazione del
regolamento adottato con decreto del Ministero della salute del 2 aprile 2015
n. 70, ed in coerenza con le indicazioni dei Tavoli tecnici di verifica. Sotto
tale profilo, la proposta de qua potrebbe essere considerata interferente con i
poteri commissariali e perciò costituzionalmente illegittima per violazione
dell’art. 120 Cost, per come affermato costantemente dalla giurisprudenza
costituzionale.”
Nel secondo rilievo, il Settore
sottolinea che “il Programma operativo 2022-2025 di Novembre 2022 non prevede l’istituzione
dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cosenza”, dal che si deduce che il
Policlinico Universitario di Cosenza è solo nella testa del duo
Occhiuto-Caputo.
Ancora più grave è il terzo rilievo
che sottolinea come la creazione di nuove Aziende universitario ospedaliere
debbano essere preventivamente autorizzate da un decreto dei Ministeri
dell’Università e della Salute, sentendo la Conferenza Stato-Regioni. Da ciò si
comprende la gravità dell’accelerazione imposta da Occhiuto e Caputo
all’operazione anti-Catanzaro, poiché questo parere non esiste.
Scrive al proposito il Settore
Assistenza Giuridica: “La procedura prevista dall’articolo in esame non appare
conforme a quella prevista dalla riportata norma statale, pertanto, alla luce
del principio indicato dalla Corte costituzionale, la previsione potrebbe
essere considerata illegittima in quanto viola principi fondamentali in materia
di tutela della salute, ex art. 117, terzo comma, posti come parametri
interposti.”
La normativa è molto chiara. Scrive
il Settore Assistenza Giuridica: “Con riferimento alle disposizioni di cui
all’introducendo art. 4-bis nella l.r. 33/2021, si osserva che la normativa vigente in materia di procedimento
per la creazione di nuove aziende ospedaliere
universitarie è dettata dai
decreti legislativi 502/92 e 517/99, le cui norme, secondo quanto indicato
dalla Corte costituzionale nella sent. 50/2021, integrano principi fondamentali
posti dallo Stato in materia di “tutela
della salute”. L’art. 8, comma 2, del d.lgs. 517/99 testualmente dispone che
“La realizzazione di nuove aziende
ospedaliere universitarie integrate con il Servizio sanitario nazionale oltre
quelle di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a) nonché di nuovi policlinici
gestiti da università non statali, anche attraverso l'utilizzazione di
strutture pubbliche o private già accreditate , deve essere preventivamente
autorizzata con decreto del Ministro dell'università e della ricerca
scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della sanità, sentita la Conferenza Stato -
regioni, tenendo conto del fabbisogno formativo complessivo del Paese e
della localizzazione delle strutture formative già esistenti. Alla costituzione delle aziende di cui al
presente comma nonché delle aziende di cui all'articolo 2, comma 1, si provvede con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della sanità di concerto con
il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.”
Il quarto rilievo riguarda
l’”urgenza” di approvare l’immediata entrata in vigore della proposta di legge.
Scrive il settore: “In merito alla previsione relativa all’immediata entrata in
vigore della legge, di cui all’articolo 3, si ricorda che ai sensi dell’art. 41
dello Statuto il periodo ordinario per l’entrata in vigore della legge è di 15
giorni e che la Corte dei conti ha più volte criticato il costante ricorso
all’urgenza, evidenziando come vada, di norma, rispettato il termine ordinario,
fatte salve deroghe che restano eccezionali e devono essere sorrette da valide
ragioni d’urgenza, che, nel caso di specie, non sono indicate nella relazione
illustrativa.”
Davanti a tali e pesanti rilievi
giuridici, che rivelano un quadro di illegittimità e incostituzionalità della
legge, come si regoleranno i consiglieri regionali di Catanzaro? Obbediranno ciecamente agli ordini del capo e
decreteranno la fine dell’esclusività regionale del Policlinico “Dulbecco”,
uccidendo definitivamente la sanità del Capoluogo? Eppure tra di loro ci sono
prestigiosi giuristi che potrebbero ben dimostrare ad Occhiuto e Caputo che
stanno proponendo un “porcellum”. UMG e Comune, se la legge-truffa dovesse
passare, dovrebbero impugnarla, anche se abbiamo fondati dubbi sulla loro reale
volontà di tutelare la città di Catanzaro, come dimostra il loro atteggiamento
debole e forse complice rispetto alle nuove facoltà di medicina e ai fondi sul
nuovo ospedale. Noi non staremo con le mani in mano.
Mimmo Tallini già presidente del Consiglio
Regionale della Calabria.