Comitato Pro Ospedale del Reventino- Prima o poi doveva accadere che l’ufficio ticket restasse ingorgato nel suo minimalismo. Era chiaro un po a tutti che il servizio rimasto con un solo operatore non poteva reggere l’urto dell’approssimazione in cui è stato relegato, già era sofferente poiché alla sola operatrice disponibile veniva accollato un impegno che dilungava il servizio oltremodo, tanto che le file da giorni erano diventate estenuanti dove non era raro che per pagare il ticket alcuni cittadini aspettavano anche cinque ore. Oggi è accaduto quello che ha dato il colpo al servizio. L’operatrice questa mattina non si è presentata in ufficio e di conseguenza ha inviato un certificato medico a giustificarne l’assenza, senza che nel presidio ci fosse un amministrativo che potesse sostituirla. Decine di persone già in fila dalle sette si sono trovati lo sportello chiuso, ma hanno atteso ugualmente in quanto circolava voce che l’azienda stava provvedendo con l’invio di un operatore, in un primo momento pare che questo doveva venire da Catanzaro, poi le voci che giravano volevano che questi dovesse arrivare da Soverato verso le dieci. Alla fine è stato così, il “supplente” è arrivato da Soverato quando mancava poco all’una. Il pubblico servizio è stato interrotto in pratica per cinque ore, prima che la sostituta prendesse ruolo allo sportello. Inutile descrivere le rimostranze dei pazienti che hanno protestato vivamente non trovando spiegazione a quanto accaduto. Un fatto che pone qualche domanda, tra le prime quella che il servizio pubblico sempre più approssimativo sta tracimando decine di cittadini al servizio privato che difficilmente potrà essere recuperato se non si trovano soluzioni rapide. A questo potrebbe aggiungersi una ulteriore precarietà; pare che da primo luglio causa mancanza di personale, il laboratorio analisi evaderà solo circa cinque prestazioni al giorno per gli esterni se non verranno inviate unità a supporto del servizio. Se a questo aggiungiamo la sospensione di molti servizi ambulatoriali a causa dell’emergenza Covid, resta chiaro come l’ospedale allo stato sia “un’anatra zoppa”. Il Comitato ha inviato da giorni una PEC al commissario Luisa Latella, per capire e fare il punto della situazione, senza ricevere al momento risposta alcuna. Confidiamo nell’accoglienza della nostra istanza restando nell’attesa che la situazione ci impone.