Sono un sindaco calabrese di un piccolissimo paese, Cerenzia in provincia di Crotone, preoccupato dopo l'ennesima umiliazione alla quale la mia Calabria è stata sottoposta con la nomina di una scellerata scelta del nuovo commissario alla sanità calabrese, dopo le dimissioni di un inconcludente Cotticelli. Preoccupato perché il momento richiedeva altra attenzione nella scelta da parte del Governo, che andasse nella direzione della responsabilità, competenza e nel ridare dignità da troppo tempo negata, ad un popolo calabrese sofferente ed umiliato da una classe politica partitica e fallimentare. Certo noi calabresi non possiamo esimerci dal riconoscere le nostre colpe perché nel momento in cui dovevamo essere protagonisti attivi attraverso le scelte del voto, siamo stati tifosi partitici forse perché  ancorati a sudditanze clientelari ma allo stesso tempo ingannati sfruttando la nostra condizione di precarietà economica. Oggi siamo giunti ad un punto di non ritorno, dobbiamo dire con forza 'BASTA' a queste continue umiliazioni, ci dobbiamo riappropriare della nostra dignità e del nostro futuro. Noi sindaci, espressione delle nostre comunità, ci dobbiamo svestire di ogni colore polito e pseudo ideologie e in sinergia, imporre questa volontà di cambiamento, riappropriarci della nostra sanità, della speranza ,della nostra vita. È una battaglia che non possiamo e non dobbiamo perdere in questo momento drammatico della nostra esistenza. Una piccola scintilla a volte può divampare un incendio difficilmente domabile. CERENZIA vuole essere questa scintilla. Il destino della Calabria e dei calabresi è riposto nel nostro cuore. 

Giovanni Frontera
Sindaco di Cerenzia.