Le scuole di ogni ordine e grado della Calabria d'intesa con le organizzazioni del volontariato, del Terzo Settore, delle associazioni ambientali tutti insieme per rilanciare il tema che afferisce al patrimonio naturalistico. Quanto accaduto nelle passate ore non deve caratterizzarsi come un mero fatto episodico, invero si è trattato di un'attacco senza precedenti al territorio, alle sue peculiarità. Ripartire, quindi, con un dibattito che affermi la necessità di analizzare e conoscere le conseguenze nefaste che hanno lasciato i roghi sul piano  geologico, naturalistico, turistico, agricolo, rurale ed urbano. Gli incendi hanno mutato la faccia della terra, ne hanno minato senza consapevolezza gli aspetti produttivi e della sicurezza. Gli incendi hanno distrutto siti di straordinaria importanza sul piano della qualità della vita. Le popolazioni rurali vittime di un sistema criminale non senza la perdita di vite umane per tentare e sfidare le fiamme pur di tutelare greggi e colture senza poter riuscirvi. Una Regione cannibilizzata per la sua debole attenzione verso una sana ed efficiente organizzazione, mezzi e uomini scarsamente valorizzati e meglio attrezzati, una Regione che costituita dal 70% di  territorio collinare e montano con una spiccata orografia dove il pianoro cede il passo ai canaloni impervi e quasi sempre difficilmente penetrabili e fruibili ai mezzi di soccorso. Un territorio, quello calabrese, dove anche il mezzo aereo mostra la sua debolezza, registra  i suoi limiti d'intervento: le ore notturne, le condizioni climatiche avverse, la versatilità degli stessi mezzi  non permettono loro una operatività piena, e quando questi, per intervenire, si preparano per l'indomani  spesso trovano centinaia di ettari distrutte nella notte. Quindi ? Intanto il tema va portato nelle scuole, spiegato ai discenti, va formulata e condivisa una diversa cultura...Il rispetto dell'ambiente deve partire dalla scuola. La Regione istituisca una flotta aerea, approvi un piano regionale di formazione professionale ( piloti  tecnici manutentori )per gli addetti di terra ( vedette dotati di moderne tecnologie di avvistamento magari utilizzando droni, avviare il telecontrollo delle aree rimboschite ), acquisisca mezzi aerei con i finanziamenti delle istituzioni europee e nazionali ( Recovery plan ) con l'aiuto del sistema bancario. E poi realizzare piste ( ne cementate  ne asfaltate ) per facilitare l'intervento delle squadre di terra, costruire laghetti e bacini lungo gli assi fluviali. Un elicottero deve fornirsi di acqua in un tragitto breve. Non può allontanarsi per trovare il lago più vicino, e se il mare è mosso dove può ammarare un Canadair ? Ritengo che fare ripartire un nuovo ed efficace modello di soccorso accanto ad un progetto di forestazione . Le associazioni se coinvolte faranno il loro dovere. Finanziare quindi progetti pilota per fare ripartire la " flora " calabrese.

Franco Canino - presidente della Pro Loco Simeri Crichi