Lamezia Terme sarà il primo comune calabrese e uno dei primi in Italia ad aderire alla battaglia per il pieno riconoscimento del diritto all'autodeterminazione della donna partoriente,diritto sancito dalla Corte Europea dei Diritti Umani, che riconosce aogni donna il diritto di decidere, in condizioni di massima sicurezza per la mamma e il nascituro, in quali circostanze partorire. E' quanto prevede la mozione presentata dal consigliere di "Lamezia Insieme" Rosario Piccioni, approvata ieri all'unanimità da tutto il consiglio comunale lametino.
Una battaglia portata avanti a livello internazionale dal movimento "Freedom For Birth", formato da madrie ostetriche impegnate per affermare la libertà della donna di scegliere dove e come partorire, contro ogni forma di violenza ostetrica, abuso di ricorso al cesareo, eccessiva medicalizzazione della fase pre e post parto.
Un tema portato all'attenzione della politica locale da parte dell'associazione "Naturalmente Mamme", nata un anno fa a Lamezia Terme, impegnata sul territorio per promuovere un'adeguata informazione sui temi della maternità e della conciliazione tra lavoro, famiglia e tempo libero per le madri. Si sono unite alla battaglia portata avanti dal sodalizio lametino, anche le ostetriche calabresi e le associazioni "Innecesareo ONLUS", "Donne in cammino", "Acquamarina", Coperativa sociale "Tabit" che hanno invitato nella giornata di ieri tutte le donne calabresi a indossare qualcosa di rosa per sostenere la proposta in discussione nel civico consesso lametino. Il 5 marzo è in programma la tavola rotonda regionale promossa da InnecesareoOnlus che vedrà le ostetriche e i primari dei principali ospedali calabresi confrontarsi sul tema "VBAC e parto rispettato".
Attraverso la mozione approvata dal consiglio comunale della terza città della Calabria, si chiede al Comune di Lamezia Terme di attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze e in collaborazione con l'Asp e il mondo delle associazioni, per garantire l'effettiva tutela di un diritto fondamentale delle donne attraverso, tra le altre cose: l'istituzione di un punto informativo che svolga un attività di ascolto, accoglienza e supporto legale; la raccolta annuale dati sul territorio comunale relativi all'assistenza in gravidanza, alla nascita, all'avvio dell'allattamento, ad una crescita sana ed equilibrata del bambino; la predisposizione all'interno dei luoghi pubblici di spazi che rendano più agevole la vita quotidiana delle famiglie con bambini (parcheggi family, spazi per l'allattamento dei bambini e per il gioco, programmazione attività teatrali e cinematografiche in orari agevoli per le famiglie con bambini).
Esprime soddisfazione il consigliere Rosario Piccioni per il quale "con il via libera alla mozione su "una città a misura di mamma", il consiglio comunale e la città di Lamezia Terme dimostrano la volontà di essere all'avanguardia su temi fondamentali che riguardano la vita di tante donne e di tutta la comunità. Ringrazio il Sindaco e tutti i consiglieri comunali per aver scritto insieme una pagina di buona politica per Lamezia e la Calabria, in cui noi amministratori ci siamo messi in ascolto delle istanze che provengono dalla società civile. Ringrazio l'associazione "Naturalmente mamme" con la quale stiamo lavorando da oltre un anno e le tante associazioni, per la passione civica con cui portano avanti una battaglia di civiltà che la politica non può fare altro che sostenere fino in fondo. Dedico l'approvazione di questa mozione a Rosy De Sensi, una giovane mamma lametina scomparsa un mese fa, che sicuramente avrebbe sostenuto con convinzione la nostra iniziativa. Mi auguro che l'adesione della terza città della Calabria alla battaglia per il diritto all'autodeterminazione della donna al momento del parto faccia da apripista a scelte in questa direzione da parte delle altre città calabresi, per creare un largo movimento d'opinione che ponga il rispetto e la promozione dei diritti e delle libertà delle donne come fondamento per la costruzione di una Calabria moderna e proiettata verso il futuro"