Consegnato oggi a Luigi De Sarro l’avviso di garanzia. La posizione del figlio Francesco, presidente del consiglio comunale

Adesso è ufficiale: il dottor Luigi De Sarro, medico presso l’ospedale cittadino, ha ricevuto oggi l’avviso di garanzia dalla Procura di Lamezia. Il reato ipotizzato fa riferimento all’articolo 86 del D.P.R. 570/60, che così recita: “Chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, dà, offre o promette qualunque utilità ad uno o più elettori, o, per accordo con essi, ad altre persone, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 309 a euro 2.065, anche quando l’utilità promessa sia stata dissimulata sotto il titolo di indennità pecuniaria data all’elettore per spese di viaggio o di soggiorno o di pagamento di cibi e bevande o rimunerazione sotto pretesto di spese o servizi elettorali. La stessa pena si applica all’elettore che, per dare o negare la firma o il voto, ha accettato offerte o promesse o ha ricevuto denaro o altra utilità”. Luigi De Sarro è l’unico indagato per lo specifico capo di imputazione del caso. In sostanza l’avviso di reato riguarda le ultime (maggio dell’anno scorso) elezioni comunali, quando si presentò candidato il figlio Francesco (venticinquenne) che risultò il primo eletto con 934 voti, diventando poi presidente del consiglio comunale.
Secondo la chiusura delle indagini il medico avrebbe pagato per procacciare voti al figlio. Con il medico sarebbero indagate altre due persone, che a loro volta avrebbero a carico un’intimidazione (avrebbero bruciato la macchina dl terzo “complice” perché non avrebbe diviso equamente il denaro avuto per l’acquisizione dei voti). L’avviso di garanzia per chiusura indagini adesso proseguirà secondo le modalità previste dall’iter procedurale, ma è chiaro che sotto i riflettori è finito il presidente del consiglio comunale. E già sono arrivate dichiarazioni e polemiche.
In un comunicato diramato dai legali (Salvatore Staiano e Stefania Buffone) dei De Sarro viene illustrata la posizione a difesa di Francesco De Sarro. Nel comunicato si dichiara: “1) allo stato, ma non si vede ragione per opinare diversamente, il Presidente del Consiglio non è investito da alcuna indagine penale; 2) in assoluto si esclude che la campagna elettorale, resoluta in votazione plebiscitaria, sia stata inquinata per mercificazione; 3) per quanto alla investigazione  penale a carico del genitore, dott. Luigi De Sarro, il signor De Sarro Francesco, non se ne sente lambito; e pur sconoscendone i contenuti, manifesta disappunto per il coinvolgimento del genitore, stimato, integerrimo professionista; 4) la presente peraltro a manifestare dissenso e contrarietà rispetto ad incipiente diffamante campagna mediatica, in afferenza alla quale, a seguito di meditata valutazione, legittimamente ci si determinerà”.
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