Giancarlo Nicotera, consigliere comunale Udc, scrive per la terza volta una lettera al Ministro dell’Ambiente Galletti sull’istituzione di una Task Force per il mar Tirreno calabrese.
“Esimio Ministro,
chi le scrive è un consigliere comunale Udc della terza città della Calabria, ma più semplicemente è soltanto un cittadino calabrese che vuole bene alla sua terra ed al suo mare. Altrettanto semplicemente le dico che, a parere mio e di tanti altri calabresi (ma dovrebbe essere un assodato dato oggettivo), il mare rappresenta una ricchezza stupenda per questa regione e per l'Italia intera. Lei che è il Ministro dell'Ambiente saprà però che questo meraviglioso regalo della natura viene continuamente stuprato, vilipeso e sporcato da ignobili mani, deplorevoli menti e da delinquenti senza scrupoli per cui,anziché essere ricchezza, diventa un danno enorme per la Calabria, la costa Tirrenica e la sua già asfittica economia. È la terza volta che le scrivo sullo stesso tema. Pensi che la seconda volta, per essere sicuro che le arrivasse, le ho consegnato questo documento di persona a San Giovanni Rotondo... . Ad oggi non ho avuto da parte sua la benché minima risposta o infinitesimale cenno di riscontro, non che me li attendessi. Mi sarei aspettato, però, qualche intervento mirato e programmato teso ad interrompere l'ignominia di chi uccide il nostro mare. Da anni, specie di estate, per una serie di cause che le evidenzio (ma che ovviamente il suo Ministero conoscerà assai meglio di me), il Tirreno diventa un quadro stupendo macchiato o, meglio, sventrato. Depuratori ubicati lungo le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza che, non di rado, invece di depurare, inquinano. Numerosissimi pozzi neri di singole abitazioni, di interi fabbricati, di stabilimenti e di strutture varie che anziché essere collegati al sistema fognario, riversano il tutto direttamente nel terreno, in mare o lungo fiumi e torrenti. Gli stessi fiumi, fiumare e torrenti che difficilmente vengono monitorati, men che men vengono ripuliti e spesso si trasformano, in caso di pioggia insistente, in vere e proprie bombe ecologiche che riversano in mare di tutto e di più. Un’altra questione da non sottovalutare è che molti Comuni rivieraschi tarano le loro fognature ed i connessi impianti di depurazione sulla popolazione e l’utenza residente in inverno".
"Tuttavia, la popolazione d’estate in questi stessi centri, a volte si triplica e si quadruplica, per cui è ovvio che le loro fognature ed i loro impianti vanno in tilt. Altre cause, altre ragioni ed altri responsabili ci sono e ci saranno e tutto ciò accade in un territorio vastissimo e lungo un tratto di litorale estesissimo. Ecco perché occorre creare una task-force che si occupi del nostro mare e della sua salute in maniera permanente e non solo all’arrivo o sul finire dell’estate. Un gruppo di lavoro che coinvolga le migliori menti, energie, competenze ed esperienze delle nostra regione e cioè i magistrati delle Procure della Repubblica di Paola, Lamezia Terme e Vibo Valentia, i Carabinieri del NOE, i tecnici e funzionari dell’ARP. Così non può continuare. Il futuro di tantissimi operatori del settore turistico, alberghiero ed economico con un'altra estate come le precedenti, diventa davvero a rischio. Lei che sulle Trivelle - dopo un imbarrazzante ed assordante silenzio - ha inteso fare un'uscita a difesa dei lavoratori delle multinazionali (inusitatamente non spendendo una parola per quelli collegati invece alla ricchezza mare), saprà tutelare le migliaia di posti di lavoro (anche con l'indotto) legate al Tirreno calabrese. Auguri di buon lavoro e spero che questa volta il mare (al di là del trivellamento e dell'indicazione di non voto al referendum) torni al centro dell'agenda del governo Renzi che si è dimenticato nei fatti della gente comune, del Sud e del suo sviluppo, senza i quali qualsiasi ripresa sarà vana. Io voterò SI al referendum e spero Sig. Ministro che lei, con azioni reali e concrete, voti SI a favore del mare calabrese intervenendo fattivamente sul problema che oggi le ho riproposto”.