
Voglio
entrare a gamba tesa nell’attività professionale che svolgono gli avvocati, i
quali ritengono che la loro prestazione professionale consiste nel fornire ai
clienti “obbligazione di mezzi” non di risultato, addirittura c’è chi afferma
che avere l’avvocato è un lusso (?).
Che bella
professione svolgono costoro , se le cose stanno veramente così, noi Ingegneri
al contrario dobbiamo fornire “obbligazioni di risultato”. In sostanza c’è chi
può lavorare con “licenza di uccidere” chi invece paga per i suoi errori.
Ciò che
voglio portare come nuova fattispecie è quando l’avvocato non sapendo cosa
scrivere su una comparsa, non avendo avuto né il coraggio né la caratura
professionale di redarguire il soggetto temerario che lo ha incaricato, di
scrivere cose palesemente false. La mistificazione di una teoria dovrebbe
essere penalmente perseguita in quanto è un tentativo di confondere le idee a
quel povero Magistrato che non solo deve barcamenarsi tra due punti di vista
ritenuti apparentemente conformi alle leggi, ma scoprire anche chi lo vuole
prendere per i fondelli.
Fa specie
poi sentire da parte di alcuni avvocati che i magistrati decidono senza leggere
le carte e che sono inattendibili, questo per giustificare la loro cattiva e
forse inutile prestazione professionale.
Io sono
vittima in alcuni miei lavori professionali incagliati per queste ragioni e,
pertanto chiedo se è possibile fare qualcosa in questo campo così disonorevole
per la categoria e lo chiedo a quegli avvocati che credono che il loro lavoro
sia prezioso per una convivenza civile.
Sono
convinto che se avessimo tutti gli avvocati professionalmente maturi i
magistrati resterebbero senza lavoro.
Pasquale Materazzo - Ingegnere