“Abbiamo
letto il messaggio – richiesta inoltrato alla presidente Jole Santelli,
invitandoLa a prendere in considerazione la “disponibilità” del
presidio ospedaliero presente in Soveria Mannelli da inserire in un
piano organico di interventi sanitari per fronteggiare l’espandersi dei
ricoveri per il covid-19 (coronavirus).
Consideriamo
assai opportuna l’iniziativa, ringraziandoVene, e validi gli argomenti esposti,
fondati giustamente su:
- Posizione strategica – logistica dell’ospedale di Soveria Mannelli, inusitatamente “svuotato di funzioni” in questi ultimi anni, pur tuttavia rimasto di riferimento alla popolazione montana del Reventino-Savuto, con un bacino di influenza di circa 40 mila abitanti
- La condizione strutturale con spazi di sicura adeguatezza richiesti da eventuali interventi di ospedalizzazione di persone con riscontri a-sintomatici o positivi
- La disponibilità di attrezzature mediche di primo intervento alle quali naturalmente vanno accompagnate:
- attrezzature specifiche indispensabili al sollievo respiratorio e/o alla completa ventilazione
- aumento dell’organico del personale specializzato, medico e infermieristico
Ci
permettiamo di aggiungere due considerazioni di ordine sociale altrettanto
importanti sul piano umano oltre che sanitario:
A- La
presenza nella zona di un altissimo indice di invecchiamento mediamente di
241, raggiungendo e superando i 400 in qualche Comune (che vuol dire: su
cento Giovani fino a 14 anni vi sono 400 Anziani). Il che comporta la presenza
di un tessuto sociale di enorme fragilità, che richiede la massima
attenzione, con la necessità di interventi ravvicinati e pronti.
B- Nei
nostri paesi, sono giustamente tornati studenti universitari, lavoratori
appartenenti alla Scuola. E qualche altro.
Ebbene
pensiamo che, invece di invocare assurdi blocchi dell’autostrada, della statale
18 e quello dei treni notturni per non consentirne il ritorno a casa, pure
previsto nel DPCM, è più giusto, necessario e umano predisporre accoglienze per
controllare e contenere eventuali diffusioni di contagi: l’ospedale di
Soveria Mannelli può corrispondere all’urgenza. In ultima analisi ci resta
di invocare il rientro temporaneo, senza che sia abbandonato nessuno altrove,
di gruppi di medici e di infermieri calabresi che sono andati a svolgere
la professione fuori. Cerchiamo le giuste difese in tempo.”