CATANZARO – “Il dibattito aperto sul cambio di destinazione
d’uso dell’immobile realizzato, e non ancora ultimato, per ospitare un istituto
scolastico dalla storia gloriosa come quella del liceo scientifico ‘Luigi
Siciliani’, testimonia ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno,
l’assoluta assenza di una ‘visione’ prospettica del futuro urbanistico, e quindi
sociale, di Catanzaro”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del
Pd, Libero Notarangelo, che interviene in merito al futuro della nuova sede del
liceo scientifico ‘Siciliani’ dopo l’approvazione, dal parte del Consiglio
provinciale, di un atto di indirizzo che destina l’immobile sito a Siano al
Comando regionale della Guardia di Finanza.
“La nostra città rincorre inutilmente da anni una reale
funzione direzionale da Capoluogo di Regione, azzoppata da amministratori
inadeguati. Se alla testa del Comune c’è una classe politica dalla visione
ristretta, capeggiata da un sindaco che si lascia strattonare
dall’interlocutore di turno, sia esso un’autorevole istituzione sia esso il
portavoce di una categoria di potenziali elettori, le istanze della comunità
che ti ha eletto diventano un elemento decorativo da tirare fuori quando c’è
bisogno un po’ di sana retorica – afferma ancora Notarangelo -. La nuova sede
del liceo scientifico doveva rappresentare un modello di istituto moderno
e funzionale, nella visione del presidente della Provincia, Wanda Ferro
prima e, del presidente Bruno del PD dopo, con gli atti successivi che
prevedevano, adiacente alla struttura nascente, un altro edificio per ospitare
l’Istituto per Geometri. Una sorta di campus plurididattico dunque, che dava il
senso a una programmazione nell’impiantistica scolastica della città. Capisco
la forte tentazione di cancellare il ricordo del suo predecessore alla
presidenza della Provincia, il buon operato nell’ambito dell’edilizia
scolastica va messo in soffitta solo perché Enzo Bruno era espressione del Pd,
ma prendere le distanze anche dall’alleata Wanda Ferro, non è un po’ troppo
irrispettoso?”.
“Illuminato sulla via della tutela del centro storico, lo
stesso ‘cuore della città’ che proprio lui ha contribuito a svuotare in
vent’anni di amministrazione, il sindaco Abramo di punto in bianco si accorge
che dirottare il ‘Siciliani’ nel quartiere Siano sarebbe un errore strategico
per il futuro di Catanzaro – sostiene ancora il consigliere regionale democrat
–, desertificato e svuotato da scelte casuali che come fondamento, spesso, non
hanno il bene comune. Ma il bene di una parte di Comune. E così, dopo aver
smesso di giocare con il cambio di senso di marcia su Bellavista e dintorni,
iniziamo con le sedi da dirottare dentro e fuori il centro. Mi viene in mente
il film “Bianco rosso e Verdone” con il nipote Mimmo alle prese con la nonna da
sistemare: e metti le gambe, e togli le gambe"
“Allora
– conclude Notarangelo – il problema è sempre lo stesso: per il rilancio del
centro storico di Catanzaro servono idee e progetti concreti e strategici,
certamente non improvvisati ed estemporanei. E soprattutto serve un confronto
serio con le componenti economiche e sociali su cui poggia il tessuto vitale della
comunità su cui ricadranno le conseguenze delle decisioni della politica.
Perché il sindaco-presidente non ha ascoltato i docenti, i genitori e gli
studenti, prima di tentare il blitz in aula, invece di correre ai ripari con
tavoli e riunioni convocati sull’onda emotiva del dissenso e della
contestazione? Andando per tentativi, però forse, una cosa l’ha azzeccata: una
seria programmazione delle strutture scolastiche, inserite in un quadro
complessivo di risistemazione, si può configurare come uno strumento
interessante da sfruttare per la rinascita del centro storico”.