BORGIA – 23 MAGGIO 2020. Storie
di impegno e sacrificio che interessano tanti medici, infermieri operatori
socio-sanitari che hanno deciso di lasciare le proprie case e le proprie
famiglie per portare il proprio sostegno umano e professionale a comunità
lontane, messe in ginocchio dall’emergenza sanitaria, e che hanno lottato
contro il coronavirus nella propria terra dando il massimo del sostegno a chi
era in difficoltà e pericolo. Donne e uomini dei quali il Comune di Borgia,
grazie ad una iniziativa lanciata dal sindaco Elisabeth Sacco, vuole raccontare
le storie come omaggio, una testimonianza di vicinanza e ringraziamento a chi è
stato in linea contro in covid 19.
Dopo la storia di Enza
Procopio, infermiera a Roma ma volata a Bolzano con la Protezione civile,
raccontiamo la storia di Marianna Danieli, infermiera di 28 anni che vive
a Formello, in provincia di Roma, da quasi un anno.
“Per un po’ di tempo ho
lavorato in medicina d’urgenza all’ospedale al Sant’Andrea di Roma – racconta
Marianna - e poi ho avuto un’altra breve esperienza al Policlinico Umberto 1 di
Roma. Da poco lavoro presso l’RSA “Flaminia”, dove hanno aperto due reparti
COVID. Ho deciso di andare a lavorare nella Rsa e di accettare questa sfida
anche per il fatto che molti infermieri che erano stati chiamati, o che già
lavoravano la, non se la sentivano di accettare di vivere questa esperienza.
Diciamo che lavorare dentro un reparto COVID ha i suoi lati negativi – cerca di
alleggerire il suo toccante racconto - come per esempio il fatto che non si può
bere durante il turno per evitare di contaminarsi, non ci si può minimante
sfiorare il viso. Prima di entrare ogni dispositivo individuale di protezione
viene posizionato scrupolosamente e idem quando ci si sveste . Ora inizia a
fare anche caldo e con le tute ogni cosa si amplifica. Le paure sono tante ogni
giorno perché in prima linea nell’assistenza ma quando guardiamo i nostri
pazienti sappiamo ogni secondo che ne vale la pena”.
Il Comune di Borgia
invita gli infermieri e tutti gli operatori sanitari a raccontare la propria
storia, in attesa della possibilità di ringraziarli personalmente in una
iniziativa pubblica, sulla propria pagina Facebook Istituzionale.