Una richiesta , da parrte del Dirigente Regionale IDM Cerra Rosalbino  e del Dirigente Provinciale IDM Angelo Francesco Perri   - (Italia del Meridione) -indirizzata alla Cortese Attenzione del Presidente Jole Santelli 

Le scriviamo per porre la giusta attenzione al ruolo che possono svolgere in Calabria i piccoli ospedali nel garantire il diritto alla salute ai cittadini, in particolare quelli che vivono in piccoli borghi e nelle aree disagiate di montagna. 
Nello specifico, vorremmo definire il ruolo dell’Ospedale di Soveria Mannelli come elemento qualificante per l’assistenza dell’area del Savuto e del Reventino, aree di montagna che, in assenza, resterebbero prive di assistenza specialistica. 
Lontani, per cultura politica, da proposte populistiche e demagogiche, proponiamo soluzioni che mantengono un giusto equilibrio tra la necessità di contenere i costi di gestione di un servizio e i bisogni assistenziali di una popolazione soggetta a progressivo invecchiamento. 
La rete ospedaliera - deve essere riordinata non in termini verticali e gerarchici, ma orizzontali e funzionali. Va ridisegnata adeguandola all'evoluzione dei processi diagnostici e alle innovazioni terapeutiche.
Nella ridefinizione dell'assetto organizzativo, gli ospedali periferici costituiranno il livello prossimale di assistenza ospedaliera dei cittadini, nell'ottica dell'appropriatezza e dell'equità di accesso ai servizi.

In questo contesto, l’Ospedale di Soveria Mannelli, potrebbe costituire un innovativo esempio di integrazione ospedale territorio ospitando le Aggregazioni Funzionali Territoriali dei medici di Famiglia, pediatri di libera scelta, Medici di continuità assistenziale che turnando potranno garantire l’assistenza sanitaria di base nell’arco delle 24 ore a tutte le patologie acute di primo livello ( codici Bianchi) e coordinare l’assistenza domiciliare integrata per i pazienti temporaneamente disabili a domicilio anche con l’ausilio della telemedicina e del personale infermieristico e operatori socio sanitari. 
  
Un sistema di rete condivisa, permetterà ai Medici di Famiglia e agli specialisti di branca, di integrarsi nella diagnosi, prevenzione e cura delle patologie croniche di rilievo sociale (diabete, ipertensione arteriosa, Bronchite cronica ostruttiva) patologie che da sole costituiscono oltre l’80% degli interventi sanitari. 
Disporre di un laboratorio analisi e diagnostica per immagini di primo livello, consente di ridurre le liste d’attesa e dare utili indicazioni ai medici per effettuare diagnosi per patologie di primo e secondo livello. 
Inoltre, la diagnostica per immagini e di laboratorio è indispensabile per la prevenzione oncologica, in particolare: Mammografia, Ecografia mammaria, pap test, ricerca del sangue occulto per il carcinoma del colon retto. 

Dovrebbe essere prevista: 

area ginecologica e materno infantile. Igiene sanità pubblica e vaccinazioni.  

Area di fisiatria e riabilitazione

Area della piccola chirurgia ambulatoriale. 

Area endoscopia digestiva. 

Piccola area di ricovero di breve durata per le patologie che necessitano di osservazione e cura che per motivi sanitari o di assistenza non possono essere trattate a domicilio. 

Area specialistica diagnostica: Neurologia, reumatologia, dermatologia, oculistica, otorinolaringoiatria. 

Area di RSA . 

Ben si comprende che il sistema, per come proposto è molto più “ smart”, da un punto di vista economico/gestionale rispetto al “ vecchio” modello ospedaliero oltre che più efficiente e rapido.  
I costi, decisamente ridotti rispetto ad un ospedale tradizionale per come sino ad oggi è concepito consentirebbero comunque di garantire assistenza sanitaria alla maggior parte dei bisogni della popolazione. 
 Sarebbe comunque una opportunità e un elemento essenziale per garantire l’assistenza di base ad una popolazione che, privata di fatto di un presidio sanitario, sarebbe costretta a viaggi e disagi anche per patologie di primo e secondo livello. 
Ovviamente, tutte le patologie che necessitano di “alte specialità” per motivi di sicurezza e di costi, saranno trattati negli ospedali Hub.
Pertanto, come Movimento Politico IDM ci auguriamo che prenderà in considerazione la nostra proposta, e siamo a disposizione se Lei riterrà opportuno avere un incontro con i firmatari della richiesta ed il Presidente Federale del Movimento ORLANDINO GRECO.


Dirigente Regionale IDM
Dott. Cerra Rosalbino
Dirigente Provinciale IDM 
Angelo Francesco Perri


Angelo Francesco Perri _ Italia del Meridione