Decaro: previsto 1 mld in più ai Comuni. Risorse di cui
abbiamo vitale bisogno. Ma non vediamo ancora i 400 milioni necessari a scontare
la tassa sui rifiuti ai negozianti costretti a chiudere. I Comuni devono
approvare bilancio in pareggio. Ma, in assenza di entrate, cosa tagliamo
Dal cappello a cilindro
del decreto-legge Rilancio, approvato dal Consiglio dei ministri, scaturisce
un Fondo istituito presso il Ministero dell’interno con una dotazione
di 3,5 miliardi di euro, da ripartire tra Comuni, Province e CittÃ
metropolitane entro il 10 luglio 2020 con decreto dello stesso
Viminale, da emanarsi di concerto con il Ministero dell’economia e delle
finanze sulla base della perdita di gettito e dei fabbisogni per le funzioni
fondamentali. Almeno, questo è quanto elenca la nota di Palazzo Chigi diffusa al
termine della riunione del Governo e in attesa della pubblicazione del
decreto-legge in Gazzetta Ufficiale. Una cifra indubbiamente consistente, ma al
disotto delle richieste dell’Anci e di molti Comuni (5 mld circa) che in questi
giorni hanno lanciato un vero e proprio grido d’allarme sulla tenuta dei
bilanci, sul rischio d’imminente default e sulle lentezze nell’erogazione
effettiva della liquidità già stanziata dai precedenti DPCM. Di conseguenza, al
fine di assicurare una celere erogazione di risorse utili per fronteggiare
l’emergenza sanitaria da COVID-19, il Governo prevede di erogare il 30% del
fondo a titolo di acconto in proporzione alle entrate al 31 dicembre 2019, come
risultanti dal SIOPE.
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