CATANZARO – 23 MAGGIO
2020. “A pochi mesi dal giro di boa di questa consiliatura avviata a
novembre 2018 non possiamo dare più credito in bianco al presidente della
Provincia di Catanzaro. L’anno scorso ho espresso il mio voto favorevole al
bilancio di previsione per consentire alla macchina amministrativa di mettersi
in modo, ma a distanza di un anno le cose non sono certo migliorate, e la
macchina sembra ferma al palo”. E’ quanto afferma il consigliere provinciale,
capogruppo del Partito democratico a Palazzo di Vetro e sindaco di Sellia, Davide
Zicchinella, approfondendo le ragioni del proprio voto negativo al bilancio dei
previsione approvato ieri dal Consiglio provinciale, guidato dal presidente
Sergio Abramo.
“Da capogruppo del
Partito democratico, assieme ai colleghi delle forze di opposizione, abbiamo
dato sempre segnali di grande responsabilità: abbiamo votato punti importanti
come la rinegoziazione dei mutui, le pratiche inerenti i contenziosi. E il
bilancio di previsione è stato approvato nella seduta di venerdì 22 maggio
perché i consiglieri di minoranza, responsabilmente, hanno accettato che i
tempi di deposito fossero dimezzati – spiega ancora Zicchinella -. Ma è
arrivato il momento che la politica prenda il sopravvento e si esca
dall’ordinario, da una visione ragionieristica o manageriale del governo della
Provincia. Un maggiore raccordo tra il presidente, il Consiglio provinciale e i
sindaci del territorio è imprescindibile: organizzare momenti di confronto tra
i sindaci e l’Amministrazione provinciale è fondamentale, soprattutto adesso
nella fase di ripresa dopo il fermo economico e sociale che ha segnato la fase
1 del contrasto alla diffusione del coronavirus. Una fase quella del lockdown
che ha visto i sindaci soli a combattere sul territorio con emergenze-urgenze a
tratti drammatiche: il territorio non ha sentito la vicinanza della Provincia
che dovrebbe essere Ente di prossimità ai Comuni. Siamo consapevoli della
difficoltà di incontrarsi in presenza in questa fase di contenimento del virus
che si poggia ancora su misure di distanziamento sociale solide, ma la
tecnologia ci è venuta in soccorso con un uso proficuo dei social media che
hanno accorciato distanze e abbattuto muri comunicativi in ogni settore. E qui
apro una parentesi sulla mia partecipazione alle sedute delle commissioni: alle
prese, come tutti, un lavoro particolare e la gestione amministrativa, con
misure di contenimento, buoni spesa, mascherine, risposte urgenti e difficoltà
di spostamento è stato davvero difficile incontrarsi, ma avremmo potuto
organizzare confronti a distanza sfruttando le possibilità che l’innovazione
tecnologica ci offre. Possibile che in tutta Italia, e anche nel mio piccolo
Comune, le Giunte si sono tenute in remoto e la Provincia non ha potuto
organizzare dei momenti di questo tipo?”, si chiede ancora il capogruppo del Pd
a Palazzo di Vetro.
“I mezzi ci sono, insomma, basta la volontà e le
amministrazioni locali hanno bisogno di una guida: è questo il ruolo che la
riforma degli enti locali, che non ho mai avuto remore a definire scellerata,
assegna alle Province, casa dei Comuni, tanto che gli stessi organismi vengono
eletto con voto diretto degli amministratori locali – dice ancora Zicchinella
-. Nello stesso tempo vedo, purtroppo, una perdita di ruolo e di peso dell’Ente
provinciale che dovrebbe mantenere un raccordo con il territorio, e tutelare
gli interessi di tutti gli 80 Comuni. Sarebbe il caso, e il momento, di aprire
dei tavoli di confronto regionali per salvaguardare e dare peso all’area
centrale della Calabria: la Provincia deve un ruolo di coordinamento, che in
questi mesi è mancato. La politica deve prendere il sopravvento – conclude
Zicchinella - e malgrado le ristrettezze delle risorse a nostra disposizione,
la Provincia deve fare fronte comune proprio perché possiamo programmare e
progettare puntando su fondi regionali. Una programmazione da definire e
costruire attraverso il confronto con le amministrazioni locali – e non
incontri bilaterali presidente-sindaci o parte delle opposizioni che fanno capo
alla parte politica più vicina – recependo istanze e bisogni capace di rendere
davvero protagonisti Comuni che sono il cuore pulsante della provincia”.