Il movimento 5 Stelle,
con due distinte interrogazioni alla Camera e al Senato, ha chiesto al ministro della Salute l’invio degli
ispettori ministeriali in Calabria per la vicenda dei tamponi conservati in
frigorifero.
L’interrogazione
presentata alla Camera è firmata da Elisabetta Barbuto, Francesco Forciniti,
Giuseppe d’Ippolito, Alessandro Melicchio, Massimo Misiti, Paolo Parentela,
Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, mentre quella al Senato è firmata da Bianca
Laura Granato, Fabio Auddino e Silvana Abate.
La richiesta di invio di
ispettori ministeriali è motivata dal fatto che “non è chiaro quanti tamponi
siano stati conservati, per quanto tempo e con quali precise modalità , presso
la centrale operativa del 118 dell’Asp di Cosenza e delle altre aziende di
Catanzaro e Reggio Calabria indicate dal dg del dipartimento regionale Tutela
della salute, Antonio Belcastro che di fatto ha confermato, e magari non se n’è
ancora accorto, i ritardi riassunti nell’audio dell’operatore del 118
cosentino, che non deve mai subire ritorsioni da chicchessia, e riferito d’aver
informato la Procura con l’ipotesi di procurato allarme, forse dimenticando che
il segnalatore di eventuali illeciti è sempre protetto per legge.
Peccato per lui che
l’Istituto Superiore di Sanità abbia chiarito, invece, che essi devono essere
inviati immediatamente al laboratorio o possono essere tenuti in frigo, a +4°C,
solo per un tempo inferiore a 48 ore. Inoltre, secondo l’Istituto Superiore di
Sanità i tamponi non processati vanno conservati a -80°C e poi trasportati con
apposite cautele, che nello specifico non sono ancora note.
Il Movimento 5 Stelle non
consentirà che permangano opacità , silenzi o contraddizioni sulla tutela della
salute dei calabresi, su cui la presidentessa Jole Santelli non è ancora
intervenuta, prendendo per vangelo le giustificazioni finora rese dai vari
responsabili e strumentalizzate da qualcuno che, in caso di problemi, sarÃ
chiamato a risponderne in ogni sede.”
Ll’interrogazione dei
parlamentari 5 Stelle è indirizzata anche al presidente del Consiglio Conte
prendere conoscenza di tutte le “informazioni documentali sulla vicenda, sulle
specifiche modalità di conservazione dei tamponi non processati in Calabria e
sull’approvvigionamento dei medesimi e dei materiali correlati”.