LAMEZIA TERME: La Maratona la battaglia della corsa un libro scritto da Igor Colombo al suo esordio letterario, un libro che non deve mancare negli scaffali delle nostre case da far leggere a tutti soprattutto ai ragazzi, che dovrebbe essere un testo consigliato per le letture didattiche nelle scuole. "La guerra, quale massima rappresentazione pragmatica di effettivo svolgimento sul campo di battaglia, rappresenta con il suo esito finale il punto di svolta, il segno indelebile di un cambiamento o di un mantenimento di status quo di potere consolidato, un qualcosa da tramandare ai posteri con una capacità esegetica e di racconto più o meno enfatica, in esatta proporzione al cambiamento o all'effetto politico, sociale ed economico che quella stessa guerra ha causato. In quest'ottica e in questa chiave di lettura che mi ha spinto a raccontare e descrivere una delle più grandi battaglie della storia dell'umanità, una battaglia che oso classificare tra le prime cento nella storia del mondoe che ha caratterizzato la storia dell'Occidente, visto e identificato geograficamente e culturalmente con la vecchia Europa, quella dai confini delineati e dalla civiltà scolpita già nelle forme letterarie del mondo antico e classico: la battaglia di Maratona". Così si legge nella prefazione del libro scritto dallo stesso autore. Una battaglia culminata in uno scontro bellicista tanto aspro quanto cruento, coraggioso e strategico, un episodio culminante di un momento delicato al quale purtroppo sia la storiografia che l'insegnamento e la formazione scolastica non hanno mai dato quel giusto risalto e qull'importanza dovuta soprattutto in virtù dell'effetto che ha avuto, o che meglio avrebbe potuto avere in casito di esito diverso da quello accaduto, nel corso di una guerra che imperversava da più di sessant'anni tra il più potente esercito del più grande impero allora conosciuto, quello persiano, e la Grecia con Atene quale obiettivo precipuo di conquista e di vendetta dello straniero. il perché del titolo del libro lo si scopre continuando a leggere la prefazione, Maratona nel 490 a.c fiu effettivamente " la battaglia della corsa", raccontata da diverse vulgate antiche e tradizionali, come la corsa compiuta dall'araldo ateniese Filippide che attraversò il percorso lungo quarantude chilometri che separava appunto la piana di Maratona, luogo della battaglia, e la città di Atene, per annunciare la vittoria sui persiani per poi stramazzare al suolo per un malore sopraggiunto a seguito dell'immane ed eroico gesto compiuto con sacrificio e sforzo fisico notevole. Lo scopo del libro è quello di colmare un vuoto che è stato lasciato e che fa il pari anche con una certa indifferenza dei moderni mezzi di comunicazione di massa e delle espressioni artisitche e letterarie che sono solite svilupparsi intorno ad un evento storico importante. L'autore infatti ritiene che la battaglia combattuta nell'estate del 490 a.c sulla piana di Maratona rappresenti obbligatoriamente un'icona della nostra civiltà occidentale, che è greca e romana, e che se non ci fossero stati l'abilità, la determinazione, il coraggio e l'intelligenza di quella forza militare disposta e serrata a falange contro l'agguerrito e numeroso, esercito persiano di Dario, non ci sarebbe stato il successivo eroico episodio delle Termopili, ad opera del contingente spartano di Leonida affiancato dagli alleati tespiesi e, di conseguenza, nessun segno di civiltà, di storia e di filosofia sarebbe arrivato fino a noi. Questo l'augurio di Igor Colombo: " Mi auguro che questo mio saggio possa essere gradito al lettore, possa servire a formarlo e soprattutto a informarlo su di un evento che ha permesso la venuta al mondo e l'affermazione dei padri della filosofia e del ragionamento, della continuazione delle rappresentazioni artistiche e teatrali, di tutte le forme di cultura giunte fino ai nostri giorni. Una piccola opera, questa, che ho potuto realizzare solo grazie alla mia passaione e alla mia curiosità che mi hanno spinto negli anni a studiare a fondo gli eventi e da documentarmi su di essi, e che ora intendo restituire a chi avrà il gradimento di leggermi".