“Trovo sconcertante la
decisione-omissione della giunta della Regione Calabria di ridurre
drasticamente i finanziamenti destinati alla Consulta dei calabresi nel mondo.
Il bilancio per il prossimo biennio ha, infatti, recentemente destinato solo
100mila euro per il 2021 e 100mila per il 2022, contro i 300mila di quest’anno.
Si tratta di una cifra
ampiamente sottostimata e di una scelta frettolosa e anche irrispettosa verso
gli oltre 4 milioni di calabresi che vivono al di fuori dei confini della
Regione. Disponibilità economiche, sottratte ad un rapporto solido e duraturo
tra i residenti fuori e la Regione, che rappresentano linfa vitale per favorire
processi di internazionalizzazione e lo sviluppo del territorio calabrese.
Una scelta
incomprensibile, proprio in un momento in cui bisognerebbe stimolare gli
investimenti e mantenere forti legami sia economici che sentimentali con le
comunità calabresi all’estero. A causa dell’emergenza sanitaria l’economia
è al collasso e solo attraverso le idee, la progettualità e il mantenimento di
questo rapporto duraturo con le comunità calabresi nel mondo, la Regione
Calabria può valorizzare il suo immenso patrimonio e le sue grandi ricchezze”.
“Sono proprio i consultori in primis gli ambasciatori della Calabria, terra che
altrimenti potrebbe rimanere oscura e sconosciuta, promuovendola proprio tra
quelle generazioni di calabresi all’estero, fiere non soltanto delle proprie
origini e della propria cultura, ma prime consumatrici e promotrici del ‘made
in Calabria.
Da umile calabrese
residente all’estero sottolineo come la Consulta per la Calabria abbia un ruolo
essenziale per garantire la vasta diffusione della nostra cultura e delle
usanze regionali, mantenere le radici con la Madrepatria e anche stimolare
l’internazionalizzazione delle PMI calabresi e del turismo di ritorno,
soprattutto tra la seconda e terza generazione.
Sono convinto che questi
tagli alle risorse potrebbero portare irrimediabili conseguenze negative non
solo a livello culturale, ma anche economico. Per tali ragioni, sottopongo alla
giunta regionale la possibilità di integrare nel bilancio regionale della
Calabria i fondi omessi a sostegno delle attività per i calabresi nel mondo,
indispensabili per una celere ripresa dell’economia calabrese nel dopo
Covid-19”.