CATANZARO – 13 MAGGIO 2020. “Con i Decreti Legge 17
marzo 2020 n. 18 e 8 aprile 2020 n. 23 il Governo è intervenuto al fine di
sostenere l’economia del Paese nel tentativo di fornire alle imprese strumenti
per fronteggiare le conseguenze sul piano finanziario dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19. Ma a quasi due mesi dal provvedimento non ci sembra
che le misure disposte possano ritenersi sufficienti ad affrontare una
situazione economico-finanziaria tragicamente senza precedenti”. E’ quanto
afferma Carlo Piroso, presidente dell’associazione ‘Liberamente Calabria’ che
interviene nel dibattito aperto sul ruolo delle banche nel sostegno concreto
alle imprese in crisi a causa dell’emergenza economica post coronavirus.
“I prestiti per le piccole aziende in difficoltĂ , uno dei
provvedimenti contenuti nel decreto, sono tutt’altro che facilitati per le
imprese: alcune banche stanno imponendo paletti non previsti dalla normativa,
con conseguente devastanti per quanti vivono della propria attivitĂ e senza
fatturato da tre mesi sono costretti a pagare affitti, bollette e forniture –
afferma ancora Carlo Piroso -. La procedura prevista dal Governo per
richiedere la garanzia del 100% per i prestiti fino a 25.000 euro è standard e
dicono piuttosto semplice: l’impresa deve scaricare un modulo dal sito del
Fondo di garanzia (si tratta dell’allegato 4 bis); lo deve compilare e
sottoscrivere, lo deve inviare, usando anche una semplice email con allegato un
documento di identitĂ , alla banca o alla finanziaria che chiedono la garanzia
del Fondo per concedere il prestito. Ma molte banche hanno inserito alcune
clausole e condizioni che non sono in nessun modo previste o richieste dalla
legge. Tutto questo disegna un quadro pericoloso e drammatico: è facile
immaginare a quale porta bussare davanti alla disperazione di non poter pagare
e aver bisogno di liquiditĂ per non bruciare il lavoro di una vita. Hanno ben
scritto gli amici del Centro studi politico-sociali “Don Francesco Caporale”, nei
giorni scorsi: si registrano i primi suicidi da ‘pandemia economia’, aumentano
i mafiosi in circolazione visto che ci ha pensato il Governo a svuotare le
carceri. E’ il momento di intervenire con misure concrete – conclude Piroso -,
e alternative alle azioni di sostegno concertate con le Banche che storicamente
non hanno mai funzionato. L’associazione ‘Liberamente Calabria’, quindi,
sostiene l’iniziativa promossa dal Centro Studi politico-sociali ‘Don Francesco
Caporale’ e parteciperĂ alla mobilitazione davanti alla filiale della Banca
d’Italia per sensibilizzare chi di dovere ad agire nella direzione di un
concreto sostegno alle imprese”.