"È ormai di dominio pubblico l’intenzione di far fronte
all’eterna emergenza rifiuti tramite l’ampliamento di due discariche e la
costruzione di una terza nel territorio di Lamezia Terme
L’opposizione (sacrosanta) da parte di associazioni e
categorie ad una tale opera ritengo debba andare oltre l’ubicazione: non mi
interessa “dove” venga realizzata quanto piuttosto “perché” venga realizzata.
Il problema infatti risiede in una gestione obsoleta del ciclo dei rifiuti che
nel piano regionale dei rifiuti, evidentemente da aggiornare, prevede ancora la
costruzione di discariche quando ormai da decenni le politiche europee parlano
di differenziata e riciclo. Ma perché quindi non trasformare l’emergenza in
un’occasione di sviluppo? E perché non partire proprio da Lamezia Terme?
Lamezia Terme, infatti, è, tra le grandi città regionali,
quella più virtuosa in termini di raccolta differenziata e sarebbe il caso,
quindi, di “studiarla” ed elevarla ad esempio per la redazione di un nuovo
piano regionale dei rifiuti che segua i dettami europei. E, in ossequio a ciò,
se proprio dobbiamo costruire qualcosa a Lamezia Terme perché non costruire un
centro di riciclo? Un centro di riciclo, in combinazione con un virtuoso e
coordinato piano dei rifiuti, significa investimenti decisamente minori
rispetto alla costruzione di una discarica, significa investimento a lungo
termine (perché la discarica si esaurisce, il centro di riciclo no), significa
impatto ambientale zero rispetto alla discarica, significa soprattutto lavoro
per molte persone ed addirittura guadagno per le casse regionali dalla gestione
dei rifiuti così trattati.
Il modello Vedelago è stato un esempio nel nord Italia per
diversi anni: ora abbiamo la possibilità di replicarlo quantomeno a servizio
dell’area centrale della Calabria."
Sebastiano Barbanti