"Sono totalmente condivisibili le considerazioni fatte
dall’Onorevole Reale riguardo le problematiche dello smaltimento dei rifiuti nella
Regione ed in particolare nel comprensorio lametino
Mi pare opportuno fare delle precisazioni ed integrazioni
arricchendo il quadro informativo con ulteriori dati oggettivi.
Riguardo alle due vasche site nel comune di Lamezia in
località Stretto, non più operative da anni perché esaurite, è vero che in esse
sono stati smaltiti prevalentemente (molto di meno nella seconda) rifiuti
indifferenziati. Vorrei tranquillizzare tutti perché grazie alle impostazioni
progettuali e alla post gestione che Multiservizi sta effettuando in modo
scrupoloso non si sono corsi e non si correranno in futuro rischi di alcun
genere.
Nelle due vasche infatti viene ancora oggi captato il biogas
con il quale viene alimentato un impianto che ormai da diversi anni
produce energia elettrica che viene immessa nella rete ENEL. Per quanto
riguarda il percolato le vasche sono dotate di sistemi di monitoraggio e
controllo di eventuali fuoriuscite, tra l’altro mai verificatesi, e lo stesso
viene convogliato in apposite sezioni e poi smaltito presso operatori
specializzati sostenendo oneri pesantissimi.
La fase di post gestione, della quale non tutti conoscono
l’esistenza, è importantissima e dovrebbe preoccupare molto di più che la fase
di realizzazione. Quante discariche oggi sono abbandonate? Quanti gestori non
hanno adempiuto agli obblighi contrattuali che prevedevano la post gestione?
Questo in località Stretto non è accaduto perché Multiservizi
sta gestendo questa fase che dura ben 30 anni utilizzando le risorse
accantonate in un fondo, alimentato dalle tariffe di smaltimento riconosciute
dalla regione, di circa cinque milioni di euro in parte ancora oggi
appostato in bilancio per far fronte agli oneri specifici futuri.
C’è sicuramente un problema di trasparenza, di affidabilità ,
di correttezza, di costi che deve essere tenuto presente perché lo smaltimento
dei rifiuti o meglio dei residui della lavorazione dei rifiuti sia considerato
un servizio adeguatamente remunerato ma non speculativo.
La eventuale realizzazione della cosiddetta terza vasca è
verissimo avviene in un contesto diverso dove gli obiettivi della regione e
dell’ambito provinciale sono quelli di ridurre al minimo lo smaltimento finale
dei residui e di rendere però autonomi gli ambiti per quanto concerne
l’impiantistica legata a tutto il ciclo dei rifiuti.
Gli obiettivi non sono ancora raggiunti ma a Lamezia si sta
implementando il sistema di raccolta differenziata con investimenti importanti
di LMS, della regione e del Comune di Lamezia e ciò anche con un ritorno occupazionale.
Concordo soprattutto che la questione della terza vasca in
questo contesto è veramente secondaria si pone solamente perché, come è stato
detto, qualsiasi sistema di trattamento dei rifiuti ha un aspetto ineliminabile
che è quello di cosa fare dei residui delle lavorazioni siano essi sovvalli che
residuano dal processo di valorizzazione o ceneri nel caso di trattamento
termico.
Infine riemerge sempre in queste circostanze la
preoccupazione sull’impatto che gli impianti finali di smaltimento potrebbero
avere a livello ambientale ma ancor di più sul fatto che gli stessi potrebbero
essere destinati ad accogliere rifiuti provenienti da altre aree diverse da
quelle dove sono ubicati gli impianti.
Nel caso delle vasche localizzate in località Stretto non c’è
nel modo più assoluto alcuna evidenza di ciò. Infatti la quantità di materiale
immagazzinato nelle due vasche è esattamente corrispondente ai rifiuti smaltiti
dalle comunità di tutto il comprensorio Lametino negli ultimi 20 anni. Potrebbe
essere fuorviante un fenomeno di compensazione nel senso che a volte sono stati
smaltiti rifiuti provenienti da altri distretti ma nelle stesse quantità che il
comprensorio di Lamezia ha smaltito fuori comune da quando le due vasche non
sono operative."
Dott. Eliseo Bevivino
Amministratore Unico Lamezia Multiservizi SpA