CATANZARO – 25 GIUGNO
2020. La Calabria mette in mostra le sue “meraviglie”. In questo fine settimana
la nostra regione partecipa alle “Giornate Fai all’aperto” organizzata dal
Fondo Ambiente Italiano per valorizzare, in chiave culturale e anche turistica,
i siti più suggestivi di tutt’Italia anche come segnale di ripartenza dopo
l’emergenza sanitaria. In totale, sabato 27 e domenica 28 giugno saranno
aperti e visitabili – ovviamente previa prenotazione - luoghi aperti in
più di 150 località d’Italia, otto delle quali in Calabria.
Nella nostra regione si
parte da Curinga, con il platano di Vrisi, un albero millenario alto 20 metri
con tronco di 18 metri di circonferenza. Su un lato è situata un'apertura, alta
più di 3 metri, da cui si accede alla cavità del tronco. Le radici, alcune
delle quali visibili, si piantano nel terreno come le dita delle mani e i rami,
spogli in inverno, sembrano delle lunghe braccia. Antiche leggende raccontano
che fu piantato dai monaci del vicino Monastero di Sant’Elia vecchio, dove si
conservano i resti del “Sancta Sanctorum.
Un altro sito è l’Abbazia
di Sant’Eufemia Vetere e Terme di Caronte di Lamezia, fondata da Roberto il
Guiscardo nell’XI secolo nell’area di un precedente monastero bizantino. Si
conservano i resti della chiesa e dell’area del chiostro dove furono ritrovate
le monete con la raffigurazione delle vicine Terme di Caronte.
Quindi Rossano, con due
luoghi: il Complesso monastico basiliano di Santa Maria del Patire, “gioiello”
dell’arte bizantina e basiliana, collocato a 602 metri d’altitudine in una
posizione strategica e di grande fascino, tra castagni secolari e boschi
dell’ultimo lembo della Sila Greca, da cui si apre uno spettacolare panorama
sul mar Ionio, e la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (San Giuseppe).
Ci si può poi spostare
nel Crotonese, a Santa Severina, per la Villa di Palazzo Barracco, con gli alberi
di pinus pinea che raggiungono anche i trenta metri di altezza con
circonferenze che superano anche i duecentocinquanta centimetri. O nella
Locride, a Gerace, per un percorso di fede e di speranza per scoprire la storia
del Monumento ai cinque Martiri di Gerace, il Santuario della Madonna di
Prestarona a Canolo. Tra i siti visitabili per il “Fai” anche Vibo Valentia, il
Tempio Località Cofino, scoperto nel 1921 da Paolo Orsi, dedicato a
Kore-Persefone e in seguito anche alla madre Demetra, sorella di Zeus e madre
della terra, dea del grano e dell'agricoltura, artefice del ciclo delle
stagioni.
Tra i beni del Fondo
Ambiente italiano c’è infine Spezzano della Sila, con la Riserva dei Giganti
della Sila, nel Parco Nazionale, che racconta il “verde gigante”: 5 ettari
della storica “silva” silana dove giganteggiano 60 esemplari di pino
laricio alti fino a 45 m, con tronchi larghi fino a 2 m e un’età media di 350
anni. Questi “giganti” di natura sono protetti come veri e propri monumenti e
il loro habitat naturale è oggetto di ricerche scientifiche sulla biodiversità
botanica e micologica del sito, caratterizzata da una ricca varietà di licheni,
funghi e piante officinali.