L’organizzazione della Sanità Calabrese nel post-Covid è stato il tema
dell’incontro che il PD lametino ha realizzato grazie anche alla disponibilità
dell’onorevole Viscomi e di Libero Notarangelo neoconsigliere regionale
Operatori sanitari con
differenti ruoli nel variegato ambito dell’organizzazione sanitaria lametina
hanno fatto il punto sulla difficile situazione esistente.
La necessità di non
perdere altro tempo dopo questa emergenza Covid che ha fatto esplodere contraddizioni
e difficoltà che negli anni si erano aggravate ha spinto il Segretario Antonio
Sirianni a riunire operatori ed onorevoli per definire una nuova possibile
strategia.
Si è innanzitutto
sottolineata la difficoltà gestionale dell’ASP, oggi in carico a dei commissari
prefettizi le cui competenze specifiche però nel settore sanitario non sembrano
eccellere nella qualità.
La recente nomina della
dottoressa Latella fa sperare almeno in un salto di qualità nelle proposizioni
e nella possibilità di avere una interlocutrice capace ed attenta, che da
subito ha istituito una nuova direzione sanitaria ed amministrativa aziendale.
E’ stata sottolineata con
forza la lenta consunzione dei servizi sanitari che riguardano tutti i settori
dell’assistenza ospedaliera, di cui neanche l’Ente Regione ha saputo cogliere
la drammaticità, in questi mesi ed in questa emergenza, potenziando servizi
efficaci a basso costo perché già esistenti.
Ma preoccupante, è stato
stigmatizzato, è anche l’immobilismo nella riorganizzazione delle funzioni
territoriali delle quali non si discute affatto e non sembrano avere
prospettive dopo le poche e banali opzioni di “chiudere i presidi di guardia
medica o ridurre gli stipendi ai medici in prima linea del 118”, nonostante
proprio l’emergenza covid abbia sottolineato l’urgenza del suo potenziamento e
forse della sua riorganizzazione.
E dall’analisi si è
passati poi alle proposizioni: l’urgenza di definire un piano sanitario
regionale unico strumento in condizioni di delineare cosa deve diventare la
Sanità Calabrese. I giusti tagli e l’efficentamento delle funzioni. L’eventuale
ridefinizione delle ASP e della rete ospedaliera. Il rinnovo del contratto
regionale della medicina territoriale, ferma ormai da anni. La nuova gestione
delle cronicità, un sano rapporto con la medicina privata convenzionata.
In questa
riorganizzazione Lamezia deve mirare ad avere servizi efficaci diffusi, e nella
valorizzazione della sua centralità potenziare i servizi dell’emergenza, della
cardiologia e del settore materno infantile, ma anche della risposta ad alcune
forme di cronicità, nelle quali già vanta una magnifica tradizione ed
esperienza. Tutto questo in un rapporto sano ed integrato con tutto il
territorio dell’istmo e della nuova poderosa azienda ospedaliera Pugliese-Materdomini,
che i cittadini Lametini considerano da tempo come presidi del territorio.
In particolare si è
sottolineato un corretto utilizzo dei nuovi fondi previsti nel post emergenza
covid, che richiede un surplus di attenzioni, che non finiscano per creare
altri inutili presidi ospedalieri in Calabria.
L’onorevole Viscomi ed il
nuovo consigliere regionale Notarangelo, hanno condiviso totalmente questa
impostazione, si sono fatti carico anche con iniziative immediate di
sollecitare e spiegare ai commissari la drammaticità del momento, e soprattutto
consci delle difficoltà di tutta la regione nel settore si sono resi
disponibili a partecipare costantemente e fattivamente alla creazione di un
gruppo di proposizione delle scelte per una nuova sanità che anche secondo loro
passa attraverso una integrazione delle aree sanitari del lametino
nell’interesse di tutta la Regione Calabria.
L’impegno è per un nuovo
incontro entro due settimane, anche in attesa che si costituisca la Commissione
Sanità della Regione Calabria, che ancora vive questo deficit organizzativo
dopo oltre 5 mesi dall’insediamento del Consiglio, quest’ultimo come sappiamo,
ed è stato sottolineato, impegnato in tutt’altre amenità vitali.