CATANZARO – 11 GIUGNO
2020. “Senza ritegno alcuno, in perfetta sintonia con chi ci ritiene
indegni di disporre di pari opportunità rispetto alle altre regioni di Italia
c’è chi oggi ci prospetta l’arrivo dei treni veloci delle Ferrovie dello Stato
e di Italo come una conquista epocale. Con 10 anni di ritardo, rispetto al
centro nord, i primi treni veloci arrivano in Calabria. Si può definire questa
come una conquista? Assolutamente no. I tempi di percorrenza su tratta restano
identici. Cambia solo il prezzo dei biglietti, che aumenta e, contestualmente,
diminuisce la nostra sicurezza. Forse siamo divenuti, a nostra insaputa, cavie
da laboratorio”. E’ quanto afferma Fabio Guerriero del Pd regionale
Calabria.
“Senza voler essere
facile profeta di imminenti sciagure ritengo sia da irresponsabili far
viaggiare questi vagoni su binari che non supportano questi treni veloci –
afferma Guerriero -. Inoltre, che senso ha far arrivare questi treni in
Calabria se non diminuiscono i tempi di percorrenza, se non si abbattono i
prezzi ma soprattutto se non si investe in sicurezza in infrastrutture
collegate e se le nostre stazioni sono inaccessibili ai più”.
“Un anziano, un disabile,
un giovane con il suo carico di libri e di speranze per accedere al treno dalle
nostre stazioni deve aver assoldato un palestrato per essere accompagnato, di
peso, al binario corrispondente – afferma ancora Guerriero -. Oggi si celebra,
quindi, il giorno della vergogna sui trasporti che va ad assommarsi ai giorni
della vergogna sulla Sanità , sulla scuola, sui diritti tutti. I diritti negati
a noi calabresi da improbabili politici che senza remore alcuna si spingono
sino a dichiarare sulle tv nazionali la circostanza che “ben 14.000 calabresi
nel 2019 sono andati in Lombardia a curarsi”.
“Questo diritto ci viene
da sempre negato da tutti i governi e governanti del nord che vedono la
Calabria solo come la sede idonea a depositare i loro rifiuti – conclude
Guerriero -. Oggi non si festeggia, oggi ci si indigna e spero si rompa
l’idillio con chi continua a spogliare la Calabria e con i suoi complici in
loco prostrati a vantaggio di un nord onnivoro ed avaro”.