"In un momento complesso come quello attuale, dove l’emergenza
Covid ha messo in ginocchio interi sistemi finanziari e che a tutt’oggi non ha
mostrato realmente gli effetti devastanti sull’economia sociale, la Regione
Calabria non può permettersi di gestire le competenze relative alla riforma del
welfare in maniera così leggera e inappropriata. Mentre l’apparato burocratico
e politico è impegnato alla ricerca di difficili soluzioni, in termini di
formazione dei comuni capo Ambito, il sociale affonda insieme alle compagini
che ne fanno parte. Sono ormai sette mesi, e con agosto saranno otto, che le
strutture socioassistenziali vivono una situazione di precarietà, così come gli
operatori e gli ospiti. Nessuna certezza, ad oggi, per migliaia di utenti
assistiti in alcuni casi a titolo gratuito, circa il futuro relativo alla
propria assistenza. Le circolari esplicative inviate agli Ambiti, dalla
Regione, nella maggior parte dei casi non hanno sortito alcuno effetto. Le
colpe della mancata attivazione di questi non possono però ricadere
esclusivamente su dirigenti e funzionari, incaricati al recepimento e
all’attuazione, che trattano una materia così delicata in assenza di
trasferimento di qualsiasi documentazione di competenza, ma devono ricercarsi
altrove. Le circolari risultano oltremodo ambigue per gli Enti stessi, che
vengono spinti a considerare, in termini di spesa, solo le strutture ex
convenzionate, con un budget storicizzato e non proporzionato alle reali
esigenze territoriali. Dall’altra parte della barricata, vigili nei propri
diritti, un numero abnorme di strutture che, in accreditamento provvisorio,
attendono di essere ammesse a retta, pronte ad impugnare ogni atto che le
vedrebbe escluse dal principio di equità previsto dalla DGR n.503/2019. ASSSA
CALABRIA (associazione strutture sanitarie sociali assistenziali) intende
raccogliere il grido di aiuto delle oltre settanta strutture socioassistenziali
aderenti e del sistema tutto, richiamando chi di competenza alla dovuta
attenzione e attuazione del Regolamento n.22 del 2019 in termini di poteri
sostitutivi. C’è un proverbio estremamente calzante per la situazione attuale:
finché il medico studia, il paziente muore. Oggi più che mai ognuno è chiamato
a fare la propria parte. Dopo l’incontro del 2 luglio avvenuto in Cittadella
regionale, alla presenza dei responsabili degli ambiti, non c’è più spazio e
tempo per aspettare chi deve ancora comprendere la riforma. È giusto agire e se
gli ambiti, comprensibilmente, non sono pronti, l’obbligo attuativo spetta alla
Regione Calabria."
ASSSA CALABRIA
Il Presidente Carmine
Gallippi