Se il presidente del Consiglio e i ministri della Salute e dell'Economia "non ritengano urgente procedere per la revoca del suddetto Dca n. 30/2016, e, per il tramite della struttura commissariale per il rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, garantire una distribuzione razionale e secondo un criterio di giustizia effettiva dei posti letto di pertinenza reumatologica". L'ha chiesto la deputata M5s Dalila Nesci in un'interrogazione, accogliendo le osservazioni dell'Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatiche e tornando a contestare il nuovo decreto sulla rete dell'assistenza, "che nello specifico - si legge in una nota - ignora quasi per intero le strutture pubbliche di Reumatologia".
Il problema posto al governo dalla parlamentare M5s è che, su 40 posti di degenza ordinaria per la Reumatologia in Calabria, il nuovo decreto sulla rete dell'assistenza ospedaliera "ne ha assegnato 10 a Cosenza e 30 a una struttura privata di Cotronei (Kr), lasciando sguarniti gli altri presìdi ospedalieri". Secondo la parlamentare 5 stelle, "i posti letto di Reumatologia vanno invece distribuiti a regola, sia per logica e buon senso, sia perché la struttura commissariale per l'attuazione del piano di rientro ha l'incarico prioritario di adottare ed attuare i programmi operativi e gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termini indicati dai Tavoli tecnici di verifica e nell'ambito della cornice normativa vigente".
Nesci conclude: "Lamentando il grave silenzio dei vertici delle aziende con reparti pubblici di Reumatologia, mi auguro che prevalga la ragionevolezza e che i commissari Scura e Urbani modifichino la distribuzione dei posti nel senso suggerito, nell'interesse esclusivo dei malati".